Nella forma la cabina Nolla progettata dal designer finlandese Robin Falck assomiglia ad una grande tenda canadese.
Anche se i materiali che costruiscono la struttura garantiscono un confort maggiore rispetto a quello offerto da una tenda, lo spazio interno è pressoché lo stesso.
Dentro la cabina c’è infatti spazio solo per una piccola camera da letto ed è assente il bagno, come nella tipica tradizione nordica.
Quindi, come quando si va in campeggio, il progetto è un invito a portare con sé solo l’essenziale.
Il piccolo rifugio per le vacanze è caratterizzato da un fronte panoramico completamente vetrato dal quale si può ammirare il paesaggio.
Grazie alla sua semplice forma ad A, Nolla può essere trasportata e montata facilmente:
le parti che compongono la struttura vengono assemblate ad incastro, senza viti.
I supporti regolabili che sorreggono la cabina permettono una dislocazione anche su terreni irregolari.
La cabina è costruita in legno di abete e compensato secondo principi di sostenibilità che ne fanno una struttura a emissioni zero.
L’ energia che alimenta la cabina è rinnovabile: i pannelli solari producono l’elettricità e la stufa è alimentata con gasolio rinnovabile ricavato da rifiuti.
La costruzione della cabina Nolla è stata commissionata da Neste, una società finlandese che si dedica allo sviluppo dell’energia rinnovabile.
A questa azienda si deve lo sviluppo del biocarburante a basse emissioni di carbonio che viene impiegato per alimentare gli impianti della cabina.
La cabina Nolla può essere affittata su Airbnb.
Piccolo rifugio a emissioni zero per vacanze essenziali
Tutti gli amici che hanno avuto la fortuna di vedere l’aurora boreale mi hanno assicurato che è davvero uno degli spettacoli più belli della natura.
Prima che la scienza ne spiegasse le ragioni, nella storia le diverse popolazioni hanno attribuito a questo fenomeno significati mitici e leggendari.
Fenomeni simili si manifestano anche in Norvegia, Finlandia, Alaska e nella parte nord del Canada ma il posto più giusto per godere a pieno di questa eccezionale esperienza è l’Islanda.
Fra tutti infatti questo territorio è quello che si trova nella posizione più giusta.
L’aurora boreale è visibile per otto mesi da settembre ad aprile ma per vederla nelle sue manifestazioni più spettacolari ci vuole pazienza e fortuna perché non sempre le condizioni sono quelle giuste.
La notte deve essere molto scura, senza luna e senza nuvole e ci deve essere sufficiente attività solare perché si crei l’aurora boreale.
Un viaggio molto breve quindi potrebbe non bastare perché le chance di imbattersi nel fenomeno ovviamente si riducono.
Per la zona del lago Myvatn, uno dei posti con i panorami più incredibili del mondo, gli architetti dello studio Opposite Office hanno progettato Cabin on Wheels.
In quest’area è vietato costruire edifici permanenti, quindi i piccoli rifugi sono temporanei e senza fondamenta.
I visitatori possono spostare le cabine e piazzarle dove preferiscono così da poter vedere il panorama da differenti angolazioni.
Le cabine sono semplici ma confortevoli e lo spazio limitato è organizzato in modo multifunzionale grazie ad arredi trasformabili e spostabili.
La parte superiore della cabina ospita un soppalco/letto che si affaccia sull’esterno grazie ad un’ampia vetrata.
L’aurora boreale può quindi essere ammirata comodamente dal letto.
Le Cabin on Wheels sono realizzate in legno, hanno un costo contenuto e possono essere costruite velocemente.
Essendo dotate sul tetto di un impianto fotovoltaico, anche i costi di mantenimento sono ridotti.
La cabina è riscaldata da una stufa a legna che scalda anche l’acqua e una piccola sauna separata con una porta scorrevole.
L’acqua piovana che scivola sul tetto inclinato è raccolta in un apposito serbatoio posizionato nella zona del piccolo bagno.
Aurora boreale nella zona del lago Myvatn
Immergersi nella natura nei luoghi più deserti e remoti della terra è un sogno di tutti ma non è per tutti.
In questi luoghi incontaminati gli hotel a 5 stelle fortunatamente non esistono perché la natura va rispettata e preservata.
Se non volete rinunciare a questa esperienza unica ma non avete voglia di intraprendere un viaggio troppo avventuroso e scomodo, la soluzione è Amazing Escapes.
Questa agenzia propone dei viaggi meravigliosi nei territori più sperduti e inaccessibili della Bolivia, dell’Oman, della regione Antartica, della Mongolia, dell’Australia e dell’Alaska.
Se le fotografie non vi hanno ancora catturato, non vi perdete il bellissimo video sul sito di Amazing Escapes.
La permanenza è resa possibile dall’installazione temporanea di campi tendati pop up di lusso.
L’idea è coniugare il massimo lusso con il minor impatto ambientale.
In ogni zona il campo è allestito con la tipologia di tenda più adatta alle condizioni climatiche del luogo.
Le tende sono quelle delle popolazioni nomadi come i tipis, le tende beduine, le tende safari, le tende rajasthani.
Oltre a queste tipologie di residenze nomadi tradizionali, Amazing Escapes conduce delle ricerche per offrire delle strutture temporanee tecnologicamente avanzate per rispondere alle esigenze abitative di alcune mete particolarmente difficili.
Ogni anno Amazing Escapes crea 3 o 4 campi pop-up che non permangono nello stesso luogo più di 2 o 3 mesi l’anno.
Tutte le tende offrono un elevato grado di comfort senza impattare sull’ambiente naturale grazie a tecnologie per il riciclo dell’acqua, produzione di energia con pannelli solari e sistemi eolici.
Inoltre le tende sono installate su piattaforme che consentono di evitare un impatto che comprometta il terreno.
Volete continuare a sognare con un altro viaggio questa volta davvero unico? Leggete l’articolo che è stato pubblicato qualche giorno che parla de La Muraglia cinese su airbnb e partecipate al concorso.
Buona fortuna!!
Come visitare i luoghi più remoti della terra
Dormire sotto le stelle d’estate è un’esperienza che regala sensazioni uniche.
Gli artisti concettuali Frank e Patrik Riklin svilupparono nel 2008 questo tema nel progetto artistico “Null Stern Hotel“ (hotel a zero stelle).
Visto l’incredibile successo del progetto amplificato dall’eco dei media e dai premi e riconoscimenti conseguiti, nel 2016 il progetto venne realmente realizzato nella regione dei Grigioni con il nome “Zero Real Estate“.
Quest’anno l’eccezionale “albergo” ritorna in una località svizzera diversa, a Wildhaus, il comune più settentrionale del Toggenburg e il più elevato del Cantone San Gallo.
Qui sono state create tre suites completamente aperte, senza muri né soffitto.
Le tre sistemazioni dell’hotel “Zero Real Estate” sono disponibili da metà luglio al 1° settembre e sono già state quasi completamente prenotate.
Pur differenziandosi nello stile, le tre suites sono tutte dotate solamente di un grande letto e due comodini illuminati da lampade, il tutto appoggiato su un’ampia pedana in legno.
La Stump Suite si trova a 1.158 metri di altitudine sotto le fronde di un grande e vecchio albero, non lontano dall’hotel Stump Alpenrose.
Chi soggiorna in questa suite al mattino si sveglierà con il canto degli uccelli e potrà usufruire della Spa del vicino hotel.
A 1.192 metri di altitudine, si trova invece la Schwendi Suite dalla quale si gode di un bellissimo panorama sui laghi di Schwendi incastonati fra le montagne della catena Churfirsten.
Qui ci si addormenta con il suono dei campanacci delle mucche che pascolano e ci si risveglia ammirando la cima del Säntis.
Infine la Burst Suite, già prenotata per tutto il periodo, è posta a 1.220 metri di altitudine.
Situata sulle alture della valle di Toggenburg, permette di vedere ad est la luna che sorge.
Al risveglio si è immersi in un panorama mozzafiato a 270 gradi che si estende dalla valle Rhine fino alla valle di Toggenburg.
L’albergo “Zero Real Estate” è stato realizzato in collaborazione con il managing partner Daniel Charbonnier di Minds in Motion, una società internazionale di consulting nel settore alberghiero e turistico.
Alla realizzazione hanno collaborato anche le associazioni turistiche locali.
Dormire sotto le stelle nell’hotel a zero stelle
Conoscete già Open House? Forse avete già partecipato a questa bellissima iniziativa in qualche città italiana o straniera.
A Torino il 9 e 10 giugno Open House torna con la sua seconda edizione.
L’anno scorso la prima edizione è stata davvero un grande successo.
In questa città infatti Open House ha segnato il miglior esordio di sempre con numeri straordinari:
111 architetture normalmente chiuse al pubblico hanno aperto le porte a oltre 15mila visitatori per un totale di più di 36mila visite.
Una testimonianza del fatto che Torino, sempre più frequentata dai turisti, oltre alle piazze e alle vie porticate, al rigoglioso lungo fiume ai piedi della collina, ai musei di arte moderna e di storia offre anche tanti angoli segreti tutti da scoprire.
Grazie a Open House queste location private e pubbliche normalmente non visitabili saranno aperte al pubblico.
Le visite sono gratuite e hanno in genere una cadenza regolare ogni 20-30 minuti.
In alcuni casi sono condotte dagli stessi progettisti che soddisferanno le curiosità dei visitatori.
Open House Torino quest’anno proporrà oltre 140 location.
Gli spazi che hanno riscosso il maggior successo l’anno scorso sono confermati:
gli hotel di design NH Carlina e il Duparc Contemporary Suites, le case-studio come Zucca Architettura Factory e Studio Carlo Ratti Associati,
gli edifici barocchi convertiti in appartamenti come The Number 6 dove quest’anno apre l’attico.
E ancora, la Casa “più bella del mondo 2015” secondo ArchDaily, il Palazzo della Luce, i luoghi cult come il Dancing Le Roi disegnato da Carlo Mollino.
E poi le case sorprendenti da scoprire nei cortili come Casa Okumé di cui parleremo nell’articolo di domani o La Casa tra gli alberi.
A queste si aggiungono tante new entry:
ad esempio il design contemporaneo dell’appartamento privato nella Casa Neogotica di San Salvario, il dietro le quinte del Café Müller,
il nuovo spazio per gli spettacoli di Cirko Vertigo, l’armonia del Giardino Segreto, lo studio d’architettura specializzato in paesaggio.
Ognuno a seconda dei suoi interessi potrà costruirsi il suo itinerario:
la Torino dall’alto dal grattacielo Lancia e dal campanile di Faa’ di Bruno, la Torino del liberty rivisitato dal design di Cit Turin e San Donato,
gli edifici ex industriali reinterpretati in modo innovativo, l’architettura contemporanea di The Number 6 e Casa Hollywood.
L’evento, organizzato dall’Associazione Open House Torino, è reso possibile anche grazie ai volontari che in molti hanno chiesto di partecipare nuovamente anche a questa edizione.
Insomma… Open House Torino è un’occasione unica per vedere questa città come non l’avete mai vista in una grande festa che coinvolgerà tutti i quartieri della città.
Open House nasce a Londra 25 anni fa da un’idea di Victoria Thornton, fondatrice di Open House.
L’obiettivo dell’evento cultural-turistico è di allargare la conoscenza delle città e di stimolare il confronto sull’importanza dell’ambiente in cui viviamo.
L’associazione Open House Torino fa parte del network Open House Worldwide .
L’organizzazione internazionale ha sede centrale a Londra e sedi indipendenti in Europa, America, Medio Oriente e Australia.
Le aperture vengono organizzate in 36 città in tutto il mondo tra cui in Italia anche a Roma e Milano.
Roma in soli 5 anni ha visto il pubblico aumentare del 400% e Milano dal 2016, anno del debutto, riscuote un successo sempre crescente.
Open House Torino torna il 9 e 10 giugno
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