I simboli possono esprimere con la massima sintesi anche concetti complessi.
Mai come nella nostra epoca dominata dalla velocità i segni grafici, le icone, gli emoji e i marchi delle aziende imperversano ovunque.
Oltre all’immediatezza, i simboli hanno anche un altro vantaggio molto rilevante:
sono universalmente comprensibili e quindi superano le barriere linguistiche e culturali assecondando la globalizzazione.
Nonostante ci sembrino una “invenzione” moderna, l’uomo da sempre ha utilizzato i simboli per comunicare:
la socializzazione sarebbe stata infatti impossibile senza di essi.
La scrittura con i segni ha permesso la divulgazione del sapere e l’uso dei simboli è fondamentale in tante materie come l’astronomia, la matematica, la fisica e la chimica.
Poi ci sono i simboli magici che fanno leva sulla suggestione a livello psicologico, i simboli politici e quelli dei movimenti sociali che hanno segnato le epoche e che creano un’identità collettiva.
Alcuni simboli sono diventati potenti e con la loro forza evocativa sono entrati a far parte della nostra cultura.
E’ il caso ad esempio dei simboli dell’identità di genere:
il cerchio con la freccia obliqua che punta verso l’alto simboleggia il genere maschile, quello con la croce in basso il femminile.
Entrambi vengono all’iconografia astronomica: il primo deriva dal simbolo del pianeta Marte, il secondo si riferisce a Venere.
I due simboli richiamano la mitologia classica, in particolare le divinità dell’antica religione greca e romana:
il simbolo di Marte rappresenta lo scudo e la lancia del dio della guerra, il simbolo di Venere è invece una stilizzazione dello specchio portatile della dea della bellezza.
In epoche più vicine a noi, i due simboli rimandano alle battaglie femministe prima volte alla conquista del suffragio e del diritto all’istruzione e poi, dagli anni ’60, all’emancipazione sul piano legale e culturale.
Questi antichissimi simboli si caricano oggi di nuovi significati che scaturiscono dalla discussione sull’identità sessuale e grazie alla quale il binomio “maschio/femmina” si apre finalmente alle diversità quali l’omosessualità e il transgender.
1) Maschio 2) Femmina 3) Ermafrodito 4) Transessuale 5) Transgender 6) Omosessuale 7) Omosessuale femmina 8) Sterile
La designer Roberta Colombo lega l’iconografia dell’identità di genere ad un oggetto che ha delle correlazioni con questo tema: lo specchio.
Questo binomio diventa un potente messaggio di libertà: allo specchio ognuno è libero di riconoscersi e di accettarsi, qualsiasi sia la sua identità sessuale.
Accanto alle due varianti con la cornice in acciaio che rappresenta i simboli di genere maschile e femminile se ne aggiunge una terza che rappresenta il “neutro”.
Roberta Colombo parla così della collezione di specchi disegnata per il brand Opinion Ciatti:
“Freedom! è un oggetto simbolico e come tale eccede la sua evidenza. Non è un luogo della vanità del corpo, ma uno spazio di riflessione… perché uno dei miei sogni è quello di vivere in un pianeta dove, dimenticate le differenze, possiamo essere semplicemente persone.”
Specchi The Freedom!