Come l’arte anche il design ha il potere di coinvolgere e la capacità di comunicare. Ad esempio, quando ho visto queste tre sospensioni dei designer Emiliano Salci e Britt Moran di Dimore Studio ho pensato ad un viaggio alla scoperta del cosmo. La lampada 061 con i globi in fibra di vetro di colori sfumati sembra la rappresentazione di un sistema solare con i pianeti in rotazione. La sequenza di cerchi metallici della lampada 028 mi ricorda il sistema di anelli che circonda molti pianeti e le lampadine ancorate alla struttura metallica della lampada 047 evoca l’immagine di un cielo stellato. Chissà se è stata proprio questa l’idea che ha ispirato i designer?
Le due sospensioni di cui parla in questo post, pur essendo realizzate con due tecniche diverse, raggiungono entrambe un effetto di estrema leggerezza. La prima è Affilia di Alessandro Zambelli prodotta da .exnovo con tecnica Professional 3D Printing. La trama trasparente del diffusore in nylon crea un volume etereo che contrasta con la solidità dell’elemento in cirmolo, un legno pregiato della tradizione altoatesina. Affilia è anche in versione lampada da tavolo.
Più panciuta nella forma rispetto alla lampada precedente, Non Random Light di Bertjan Pot è realizzata da Moooi avvolgendo in modo regolare dei fili in fibra di vetro intorno ad uno stampo gonfiabile. Successivamente il diffusore viene indurito con resina epossidica.
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La collezione di lampade di carta di Utopia & Utility assomiglia ad un mazzo di campanelle. Il progetto nasce dalla collaborazione fra Pia Wüstenberg e gli artigiani della fabbrica di carta Khalam Khush Paper Factory a Ahmedabad in India.
Leggero come un rametto di mimosa la Mobile Lamp delle designer Sofia Lagerkvist, Charlotte von der Lancken e Anna Lindgren del gruppo svedese Front Design si ispira ai mobile di Alexander Calder.
Simile ad una collana fatta di petali bianchi, la lampada Stacks di Atelier Areti è una sequenza di calotte di metallo verniciato a polvere che riflettono la luce l’una sull’altra.
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Ultimamente vanno di gran moda (… o ritornano di gran moda!) queste spettacolari lampade tentacolari da soffitto. La prima è Dear Ingo di Ron Gilad prodotta da Moooi, una sospensione che riecheggia i lampadari classici e che non può certo passare inosservata per la sua forma a ragno con 16 lampade su bracci snodati.
La seconda è lo Chandelier Octopus prodotto da Hive, un lampadario astratto nato dalla collaborazione fra i designer turchi Ozdemir e Caglar. Funzionale e spettacolare al tempo stesso, come dice il nome ha la forma di un polipo con 12 lampade su bracci indipendenti che possono essere regolati in ogni direzione.
La terza, che ha una forma più semplice che ricorda un insetto, è la lampada MCL disegnata da Serge Mouille, una grande personalità del design anni ’50. Questa lampada fu disegnata in contrapposizione alle lampade italiane che invadevano il mercato in quegli anni che Mouille considerava troppo complicate. La MCL fa parte di una collezione che comprende anche versioni da muro, terra e tavolo.
Un po’ torcia elettrica, un po’ fanale dell’auto Torch Light di Sylvain Willenz per Established & Sons è una lampada in varie forme e colori da utilizzare da sola appoggiata o a sospensione e in gruppo, in formazione lineare o a grappolo. E’ piacevole da toccare perché fatta con accoppiamento di polimero e PVC e fa una luce morbida grazie al diffusore in policarbonato diamantato.
E61 di Mario De Rosa per Vesoi è una sospensione a grappolo formata dalla moltiplicazione di elementi dal design essenziale: cavi elettrici colorati, portalampade in acciaio e un tubo in metacrilato trasparente che contiene l’assemblaggio dei cavi a soffitto.
Tam Tam di Fabien Dumas per Marset è un insieme di volumi luminosi disposti in apparente disordine: un grande paralume centrale in alluminio laccato è circondato da “satelliti” orientabili in varie direzioni. Da 3 o 5 elementi e in vari colori.
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