La Mad Chair di Marcel Wanders per Poliform con la sua forma avvolgente è una poltrona moderna che ha un che di classico. Per questo si inserisce benissimo in qualsiasi tipo di ambiente. La versione asimmetrica con un solo bracciolo è molto particolare ed è perfetta per formare un duo che invita alla conversazione.
Questa sedia in legno curvato dalla forma inconsueta si chiama Tria perché la scocca è formata da tre elementi uguali che possono essere della stessa tinta o di colori diversi. La versione con tre gambe può essere utilizzata insieme alla versione Tria Simple per formare una singolare aggregazione di sedute continue. Il design è di Lorenz – Kaz ed è prodotta da Colé Italia.
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La Loft lounge chair di Shelly Shelly per Bernhardt Design è una poltrona in noce massello di grande eleganza e rigore che mette insieme tratti esili e stilizzati con superfici piane. Frutto della tradizione dell’alta falegnameria e delle tecnologie del design moderno, è costruita con 23 elementi di legno e 11 componenti diversi.
Compas di Patrick Norguet per Kristalia è una sedia impilabile prodotta in PA6 (una plastica particolarmente resistente) utilizzando tecnologie all’avanguardia. Le gambe a V rovesciata in alluminio ricordano un compasso.
Nel caso della Bold Chair di Moustache, il tratto è quello di un pennarello a punta grossa. Lo studio svizzero Big Game che l’ha disegnata rivisita in versione “grassetto” la tradizione della sedia in tubolare di acciaio. I due elementi metallici curvati e incastrati che formano gambe, schienale e seduta sono imbottiti con materiale espanso e rivestiti con una calza removibile intercambiabile.
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Giò Ponti progettò Livia nel 1937 per la Facoltà di Lettere “Livianum” dell’Università di Padova, una sedia molto semplice con le gambe posteriori che allargandosi si raccordano nello schienale leggermente curvato. L’Abbate l’ha rieditata nel 2005 proponendola in undici colorazioni laccate e tre tinte.
Sempre prodotta da L’Abbate, Framework è un progetto decisamente più recente di Atelier Steffen Kehrle. Ridotta all’essenziale come se fosse disegnata con un unico tratto che senza interruzioni percorre le gambe, il sedile e lo schienale, Framework è costruita in legno di faggio massiccio con sedile in compensato ed è laccata opaca in vari colori.
Realizzata partendo da un pannello di multistrato, Stratos di Francesco Faccin per Danese ha un disegno molto pulito e leggero. Gli elementi che compongono la struttura sono uniti con incastri a vista che mettono in evidenza la particolarità del materiale.
HASHTAG
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Foto di gruppo con sedute Pedrali.
Poltroncine Cabrio di Piero Lissoni per Living Divani.
Sedute Pulp di Christophe Pillet per Kristalia.
La Pages Chair dello studio 6474 Design di Tokyo si sfoglia come un libro. Utilizzando “le pagine” come fossero cuscini si cambia il colore e l’altezza della seduta e si modifica l’imbottitura dello schienale. Due le combinazioni cromatiche, una sui toni del rosa e l’altra sui toni dell’azzurro.
La poltrona Sushi di Fernando & Humberto Campana per Edra è realizzata arrotolando strisce di tessuto di diverso spessore e stringendole poi dentro a un grande tubolare di tessuto e poliuretano elastico. Le parti lasciate libere si aprono come i petali della corolla di un fiore.
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