Fra le novità più belle e interessanti viste quest’anno ad Euroluce ci sono sicuramente i prodotti di Vibia, azienda che ha sede a Barcellona. Wireflow di Arik Levy è una sospensione che ridisegna con una geometria grafica e leggerissima le sagome dei lampadari classici. La struttura fatta di sottili cavi e terminali LED permette di creare installazioni luminose dalle configurazioni uniche.
Set di J.Ll. Xuclà è una collezione di lampade da muro dal design essenziale che riflettono la luce sulla parete. Combinando i diversi elementi della collezione si possono creare bellissimi effetti decorativi fatti di ombre e segni luminosi.
Nuno di Nendo è una lampada che evoca l’oriente: la luce, filtrando attraverso i diversi spessori creati dalla sovrapposizione di delicati strati di lino, crea diversi gradi di ombreggiatura con un effetto morbido ed eterogeneo.
Nella lampada Meltdown dello studio di design svedese Studio Forma Lindstén la lampadina incandescente sembra deformare l’involucro di vetro che la contiene. L’ispirazione venne al progettista quando il suo viaggio in Giappone fu ritardato a causa dello tsunami di Fukushima che provocò la crisi della centrale nucleare.
La purezza della forma e il particolare design della serie di lampade Press Lamps di Nendo per Lasvit fa apparire il vetro come se fosse una materia morbida e organica. Una pinzatura deforma il tubo di vetro creando una fessura dove trova posto il supporto per la sorgente luminosa.
Nel suggestivo spazio di via Savona 56, nel contesto della scenografia “trasparent mosaic maison” creata dal designer giapponese Oki Sato dello Studio Nendo, Bisazza Bagno presenta anche, oltre alle collezioni disegnate da Jaime Hayon e Marcel Wanders, la nuova collezione firmata dallo stesso Studio Nendo. Il tema conduttore è la “scatola” da cui è generata l’intera collezione composta da vasca, lavabi e cassettiere. Le linee geometriche dei vari elementi sono scaldate dalla presenza di un materiale naturale come il legno di larice nelle tonalità del biondo dorato che danno al bagno una sensazione di grande accoglienza. Oki Sato ne parla così: “In passato in Giappone il bagno era un luogo adatto per la comunicazione. Le famiglie usavano fare il bagno insieme e fino a poche decine d’anni fa i bagni pubblici erano molto diffusi. Oggi il momento nel bagno è diventato un’esperienza molto privata e confortevole anche in Giappone. Per la mia collezione ho immaginato il bagno come un ambiente molto intimo e accogliente dove potersi anche lasciare andare ad un momento di “raccoglimento”. Uno spazio silenzioso ma confortevole, che ti permette di comunicare con te stesso, così come accadeva nelle tradizionali sale da tè in Giappone.” La collezione è completata da molti accessori tra cui contenitori, vasi, orologi, mensole e specchi.
Fra i prodotti di Moroso eccone alcuni caratterizzati dalla tipica essenzialità estetica giapponese. Di Nendo (lo studio di design guidato da Oki Sato) ci piace molto il tavolino Cloud per la sua poetica matericità leggera e il gioco della sovrapposizione.
E poi la poltrona Zabuton con il drappeggio a pieghe sulla struttura in filo metallico, una bella rivisitazione del cuscino usato in Giappone per sedersi a terra che si accompagna benissimo con il tavolino Byobu a più livelli.
Spettacolare la versione laccata metallizzata di Moon di Tokujin Yoshioka, la poltroncina in polietilene che ricorda la forma perfetta della luna e che era già stata presentata in una precedente edizione del Salone.
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