Bookshelf / Bookchair è libreria e sedia insieme.
Fra le linee rette dei ripiani della libreria si mimetizza il profilo sinuoso di una sedia costruita con un pannello ondulato di MDF laccato che forma in continuità seduta e schienale.
Questo curioso arredo ibrido potrebbe essere adatto ad un piccolo spazio: la sedia infatti può essere estratta solo quando serve.
Bookshelf / Bookchair è stata disegnata da Sou Fujimoto.
In questo arredo l’architetto giapponese racconta con il linguaggio astratto e minimalista del design la relazione che si instaura fra un libro e chi lo legge.
Il lettore sceglie il libro nella libreria, estrae la sedia, si accomoda e si immerge nella lettura.
Un unico mobile assolve quindi contemporaneamente a due funzioni diverse dialogando con l’ambiente in modo attivo e dinamico a seconda della modalità di utilizzo.
Alias sembra avere una particolare sensibilità per la contaminazione delle funzioni e gli arredi ibridi.
Infatti, oltre a Bookshelf / Bookchair, questo brand ne propone altri.
Lo studio di design Nendo ha infatti disegnato per Alias Flow Bowl, una serie di tavoli ibridi dove, con un gioco di volumi contrastanti, il tavolo vive in simbiosi con un vaso.
Anche qui il design fissa come in uno stop frame un frammento di un’azione dinamica: il ripiano del tavolo sembra fluire come un liquido nella ciotola lungo le linee sottili della struttura.
I tavoli Flow Bowl sono proposti da Alias in diverse forme e dimensioni per assolvere a varie funzioni: coffee table, side table, console.
La struttura in acciaio può essere verniciata in bianco, grigio e grigio grafite.
I piani e i contenitori sono realizzati in poliuretano verniciato nella stessa finitura della struttura.
All’ultima edizione di Euroluce, la sezione del Salone del Mobile di Milano dedicata all’illuminazione, Flos ha presentato Gaku dello studio di design Nendo.
Più che una lampada, Gaku potrebbe essere definito un elemento di arredo che decora e illumina.
Gaku è una scatola/cornice in legno laccato nero o in acero naturale all’interno della quale trovano posto diverse tipologie di lampade e di oggetti.
Ad esempio, la lampada può essere una sospensione appesa ad altezza regolabile oppure un faretto o una lampada a luminescenza senza fili in appoggio su una piastra di ricarica ad induzione. In quest’ultimo caso il corpo illuminante può essere prelevato e portato dove serve la luce.
Le sorgenti luminose delle lampade sono a LED.
La scatola può essere completata con oggetti bianchi o neri dal design essenziale e grafico come vasi, ciotole, vassoi, specchi e ferma libri mantenuti in posizione grazie alla presenza di magneti.
Gaku è un oggetto particolare e molto decorativo, una sorta di gioco dove la scatola può essere “arredata” con tanti oggetti diversi come se fosse una stanza in miniatura.
Al Fuorisalone 2016, la kermesse di eventi che animerà tutta Milano nei giorni del prossimo Salone del Mobile che si terrà dal 12 al 17 aprile, lo studio Nendo di Oki Sato presenterà “50 Manga Chairs”. Nel Chiostro Minore di San Simpliciano, l’installazione metterà in scena 50 sedie ispirate ai manga, i famosi fumetti giapponesi caratterizzati da tratti bidimensionali per lo più realizzati in bianco e nero. Le sedie saranno disposte a griglia per evocare lo sviluppo di una storia proprio come succede nei manga dove le vignette sono allineate in sequenza sulla pagina. Come nei fumetti giapponesi, ogni sedia esposta sarà portatrice di un segno che simboleggia una emozione, un suono, un’azione oppure il carattere di un personaggio. L’installazione vuole essere una trasposizione nell’arredo della forte astrazione dei manga, quindi il design delle sedute sarà “ridotto ai minimi termini”, con un effetto evanescente di minimalismo estremo. In più per enfatizzare ulteriormente questo effetto, la finitura delle sedie sarà specchiata per riflettere l’ambiente circostante e per rendere il tutto ancora più inconsistente.
Nendo ha creato questo progetto per la Friedman Benda Gallery di New York.
La collezione di sedie Twig disegnata da Nendo per Alias è composta da quattro varianti che sono però strettamente imparentate. Procedendo in progressione, il disegno della sedia si evolve completandosi man mano con tratti che si uniscono e che nella variante più classica Twig 1 comfort si rafforzano in uno schienale più generoso. Twig 4 è senz’altro la variante che presenta il disegno più impattante e inconsueto, con tratti che si interrompono nettamente in vari punti. Le gambe inclinate che nella base sono in alluminio diventano di legno massello di frassino nella parte superiore. Twig può avere struttura in alluminio lucidato, anodizzato o verniciato bianco, con schienali in frassino naturale e seduta in frassino, rivestita in tessuti Kvadrat® oppure in materiale plastico.
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