Oluce coglie l’occasione della Milano Design Week 2018 per celebrare i 40 anni della lampada Atollo di Vico Magistretti.
La lampada verrà riprodotta in un unico esemplare realizzato con il prezioso marmo portoro.
Dato il materiale, il pezzo unico può essere davvero definito un “monumento” al design unico e inconfondibile della lampada e al genio di Vico Magistretti che la creò.
Accanto a questa preziosa versione della lampada icona del design italiano, Oluce presenta anche un progetto speciale curato da Nicola Di Battista.
Il titolo del progetto è AtolloArte, un gioco di parole che coniuga il nome della lampada (Atollo in quanto isola) con il mondo dell’arte.
In collaborazione con la Fondazione Vico Magistretti, Oluce ha invitato quattro maestri dell’arte contemporanea a realizzare un loro lavoro.
Michelangelo Pistoletto, Mimmo Paladino, Enzo Cucchi e Ettore Spalletti metteranno la loro personale sensibilità artistica in un’opera d’arte ispirata alla lampada Atollo.
Il progetto sarà presentato da Oluce in via Conservatorio 22, nel cortile dello storico palazzo progettato proprio da Vico Magistretti e situato vicino alla casa studio che ospita la Fondazione a lui intitolata.
L’installazione progettata da Ferruccio Laviani mette insieme l’arte e il design in un allestimento di impostazione museale che richiama però anche l’idea della casa come luogo dell’abitare dove il design è protagonista.
La lampada da tavolo Atollo progettata da Vico Magistretti nel 1977 “asciuga” le linee della classica abat-jour riconducendone gli elementi costruttivi a tre volumi geometrici: cilindro, cono e semisfera.
Atollo, con cui Magistretti vinse il prestigioso premio Compasso d’Oro nel 1979, è proposta da Oluce in tre dimensioni e nelle finiture oro, metallo bianco o nero e vetro opale.
Lampada Atollo : il marmo che fa luce
Alla prossima Milano Design Week, la serie di eventi che animeranno la città in occasione del Salone del Mobile che si terrà dal 17 al 22 aprile, Ingo Maurer presenterà Koyoo.
Si tratta di una nuova lampada da tavolo di piccole dimensioni con sorgente luminosa a LED alimentata da una batteria ricaricabile.
L’immagine della lampada è semplice e molto delicata:
un sottilissimo filo di acciaio sostiene una sagoma di carta a trenta centimetri dalla sorgente luminosa.
La forma tonda di carta che riflette la luce dà la sensazione di essere essa stessa la fonte luminosa.
Il filo quasi invisibile sembra trattenere una piccola luna che, fluttuando leggera nell’aria, illumina l’ambiente in modo suggestivo e poetico.
L’interruttore permette di regolare l’intensità della luce.
Alla massima luminosità, la lampada ha una autonomia di cinque ore.
Koyoo può essere ricaricata grazie ad un alimentatore con cavo USB.
La lampada Koyoo è stata disegnata da Axel Schmid e sarà esposta presso il Circolo Filologico.