Preferite leggere un libro sulla carta o sull’eReader?
Se fate parte del primo gruppo per non perdere il segno utilizzerete un segnalibro o piegherete la pagina con la classica orecchietta.
Pq Design Studio ha inventato Lastword, un segnalibro che agevola l’apertura alla pagina giusta e che evidenzia esattamente l’ultima parola che avete letto.
Sull’elastico che raggruppa le pagine già lette è inserito un cursore metallico da posizionare sulla riga e sulla parola.
Il segnalibro Lastword è stato vincitore dell’IDA Design Award.
Lo studio è stato fondato nel 2002 dall’industrial designer Piero Quintiliani.
Il team dello studio segue l’intero processo di sviluppo dei prodotti, dalla loro ideazione all’ingegnerizzazione.
Lo studio ha collaborato con marchi importanti nei settori beauty, fitness, casalinghi, giocattoli, medicali e multimedia occupandosi anche della promozione dei prodotti.
Segnalibro Lastword di Pq Design Studio
La poltrona LC2 di Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand, il divano Marshmallow di George Nelson e Irvin Harper, la sedia Hill House di Charles Rennie Mackintosh, il prototipo della sedia a dondolo Lullaby No. 10 di Michael Thonet: tutti gli appassionati di design vorrebbero possedere almeno una di queste sedute che hanno fatto la storia del design.
Per poterle avere tutte c’è “10 chaises”, il bellissimo libro pop up di Dominique Ehrhard che le riproduce in formato mignon 3D. Grazie a ingegnosi meccanismi cartotecnici, nel libro i modelli miniaturizzati di dieci fra le più famose sedute di tutti i tempi prendono magicamente forma ad ogni apertura di pagina.
Con il suo formato ridotto (15 X 14,5 cm), questo volume pop up è una vera e propria collezione tascabile corredata nelle ultime pagine dalla biografia di ogni progettista.
E se state già pensando al Natale, il libro “10 chaises” di Editions Les Grandes Personnes potrebbe essere un regalo originale da fare ad un amico appassionato di design.
Quando si incontra un bel libro che riesce a coinvolgerci ed emozionarci lo consigliamo ad un amico dicendo: “Era talmente bello che me lo sono divorato”. L’opera d’arte in edizione limitata “Lectura fragmentada” di Glenda Léon mette letteralmente in pratica questo modo di dire. La visual artist cubana infatti ha preso un libro (C International Photo Magazine edito da Ivorypress) e ne ha tagliato una fetta come se fosse una torta. Un’idea semplice che con grande immediatezza comunica il piacere della lettura e ciò che a ognuno di noi rimane impresso del libro. Glenda Léon commenta così la sua opera: “Quasi mai ricordiamo un libro nella sua interezza. Di solito restano nella memoria alcuni particolari. A volte una frase, altre un concetto spesso solo una sensazione”. “ La fetta è da sfogliare e simboleggia il frammento che ognuno di noi conserva del libro”.