Le luci di Paris au mois d’août sono una rivisitazione delle lanterne giapponesi. Le lampade di questo marchio francese infatti mettono insieme la leggerezza e la trasparenza delle lanterne orientali con decori e colori che evocano le atmosfere delle isole greche e dell’atlantico. Ad esempio le grafiche che decorano le lampade si ispirano ai motivi tradizionali degli azulejos, le piastrelle di ceramica smaltate tipiche dell’architettura spagnola e portoghese. Questo mix fra Oriente e Occidente rispecchia le esperienze di vita e di viaggi fatte da Pascale Daniel in giro per il mondo. Dopo essersi occupata per molti anni di musica, a 40 anni Pascale fonda il marchio Paris au mois d’août nel quale porta le tecniche artigianali di lavorazione e tintura dei tessuti che ha conosciuto in Oriente. I veli di cotone utilizzati per realizzare le lampade sono tinti con le tecniche della serigrafia manuale o del block print da artigiani del Bangladesh coinvolti in un programma che permette loro di lavorare nel Paese di origine. Le strutture e le componenti elettriche sono prodotte invece da artigiani europei.
Come l’arte anche il design ha il potere di coinvolgere e la capacità di comunicare. Ad esempio, quando ho visto queste tre sospensioni dei designer Emiliano Salci e Britt Moran di Dimore Studio ho pensato ad un viaggio alla scoperta del cosmo. La lampada 061 con i globi in fibra di vetro di colori sfumati sembra la rappresentazione di un sistema solare con i pianeti in rotazione. La sequenza di cerchi metallici della lampada 028 mi ricorda il sistema di anelli che circonda molti pianeti e le lampadine ancorate alla struttura metallica della lampada 047 evoca l’immagine di un cielo stellato. Chissà se è stata proprio questa l’idea che ha ispirato i designer?
Oltre ad una funzione prettamente funzionale l’illuminazione ha la capacità di caratterizzare fortemente lo spazio cambiandone l’atmosfera e creando emozioni. Grazie alla continua ricerca tecnologica e alla collaborazione con molti designer, l’azienda di Barcellona Vibia propone prodotti molto creativi che sono fonte di ispirazione per personalizzare ambienti abitativi e pubblici. In questo post parliamo di alcune bellissime soluzioni “Wall Art” di Vibia: con i componenti di questi sistemi si possono creare infinite composizioni che, creando giochi di luci e ombre suggestivi e tridimensionali, vestono la parete come veri e propri “quadri di luce”.
Il sistema Puck Wall Art (foto sopra) del designer Jordi Vilardell è costituito da due elementi a disco di diametro diverso con cui si possono creare combinazioni scultoree molto suggestive che emanano una morbida luce indiretta.
Inizialmente pensata come lampione da giardino, Set del designer Josep Lluis Xuclà si è poi evoluta per diventare un breve “tratto di luce” con cui creare composizioni molto decorative anche negli interni.
Sparks di Arik Levy, in colore visone e grigio antracite, è una lampada che proietta linee di luce per disegnare sulla parete incroci geometrici che ricordano il minimalismo asciutto della grafia giapponese.
Origami di Ramón Esteve nei colori laccato bianco, ruggine o verde ruggine opaco, è una applique da esterni; le stropicciature delle superfici che sembrano leggeri fogli di carta ricordano appunto l’arte dell’origami.
In questo post presentiamo due lampade che “cinguettano”. Tutte e due sono state presentate nel corso dell’ultima Design Week di Milano.
Nella foto sopra, Smoon Birdie Light di Beau&Bien. La sospensione è uno stormo di uccellini in volo, l’illuminazione è a Led e ogni uccellino è fatto di vetro fuso.
Nella lampada Twee T di Jake Phipps per Casamania invece gli uccellini, o meglio i canarini, sono in gabbia e sono fatti di ceramica BOSA decorata a mano e verniciati in nero oppure, nella versione Total Gold, placcati in oro. La luce a Led nella base della lampada illumina sia l’interno della gabbia che l’ambiente.