Per Doerthe Fuchs i gioielli sono un vero e proprio mezzo di comunicazione.
I collier della designer tedesca raccontano storie ed esperienze vissute: per questo il risultato finale è sempre diverso.
Il décolleté di chi indosserà il gioiello è come un palcoscenico dove la storia va in scena.
Doerthe Fuchs trae ispirazione dall’osservazione della realtà: le sue esperienze quotidiane e i suoi viaggi sono una occasione per scoprire
l’architettura, la religione, la musica e modi di vivere diversi.
Per realizzare i pezzi, la designer non fa mai dei disegni o dei modelli preparatori ma “parla” con il lavoro manuale seguendo liberamente i suoi pensieri e le sue fantasie.
I gioielli nascono come dei disegni spontanei dove si susseguono cerchi, linee e spirali.
Il processo creativo non si conclude quando il risultato è bello, ma semplicemente quando il racconto è giunto al suo epilogo.
Anche la tecnica e l’abbinamento dei colori e dei materiali è istintivo perché è parte integrante del racconto.
Come lo sono anche le piccole imperfezioni come le tracce delle saldature e i punti di giunzione che sono lasciati visibili perché rappresentano la verità della storia.
I collier di Doerthe Fuchs sono composizioni intricate, asimmetriche e molto articolate:
le componenti che all’inizio del lavoro appaiono caotiche, nel pezzo finito creano un insieme armonioso.
Doerthe Fuchs utilizza raramente l’oro e preferisce materiali meno preziosi come l’argento annerito e le pietre ma anche i materiali di recupero come ad esempio monete, pezzi di specchi e di lattine.
La designer decise di dedicarsi alla creazione di gioielli già nell’adolescenza, quando si divertiva a raccogliere e conservare piccoli oggetti che utilizzava per creare delle composizioni.
Prima ancora di aver terminato gli studi alla Academy of Fine Arts di Monaco, decise di aprire il suo atelier.
I collier di Doerthe Fuchs raccontano una storia
Fin da quando era ancora molto giovane, Giovanni Corvaja ha una predilezione per l’oro che va al di là della passione.
In questo metallo prezioso l’orafo percepisce una valenza magica e miracolosa che supera il suo valore intrinseco.
L’attrazione per la sperimentazione che più è complessa e più lo appassiona arriva da ciò che ha imparato dai genitori scienziati.
La ricerca non si limita ad essere formale ma è anche concettuale e intellettuale.
Le tecniche molto evolute con cui Giovanni Corvaja lavora l’oro sono il risultato di anni di sperimentazione.
Per perfezionare ogni pezzo nei più piccoli dettagli sono necessarie moltissime ore di lavoro che portano a creazioni uniche e ambiziose.
Nei Gioielli di Giovanni Corvaja l’oro sembra smaterializzarsi per acquisire una leggerezza quasi impalpabile.
In alcuni dei suoi pezzi la morbidezza dei sottili filamenti contrasta con i tratti più rigidi e geometrici delle strutture che li ingabbiano.
Giovanni Corvaja ha conseguito il Diploma di Maestro d’Arte e poi la Maturità d’Arte Applicata al Liceo Artistico Pietro Selvatico di Padova.
Nel corso degli studi ha avuto l’opportunità di apprendere dal maestro dell’arte orafa Francesco Pavan.
In seguito si è perfezionato al Royal College of Art di Londra dove ha conseguito il Master of Arts Degree nel 1992.
Ritornato a Padova ha iniziato la sua carriera nell’arte orafa e poi si è trasferito a Todi dove ha restaurato un edificio storico che è diventato il suo atelier.
I Gioielli di Giovanni Corvaja sono state esposti in tantissime gallerie e musei nel mondo e hanno ottenuto molti premi di livello internazionale.
I gioielli di John Moore
Il designer di gioielli inglese John Moore è cresciuto in una famiglia dove la creatività è sempre stata di casa. Dalla madre orafa e dal padre artista ha ereditato la passione per l’arte in tutte le sue manifestazioni. Fin da piccolo ha studiato danza, teatro, musica e si è dedicato al disegno e alla costruzione di oggetti cimentandosi con tecniche e materiali diversi.
Quando era ancora bambino, John Moore visitò con i genitori il Pitt Rivers Museum di Oxford. Questa esperienza si rivelò molto importante per il suo futuro percorso artistico: John rimase infatti molto colpito da una collezione di shrunken heads, le teste umane decapitate e decorate usate come trofei e oggetti rituali dalle tribù della foresta amazzonica.
Studiando arte al Warwickshire College e 3D Design alla Manchester Metropolitan University, John Moore scopre di avere una grande passione per il design del gioiello.
Utilizzando l’alluminio anodizzato, l’argento e l’acciaio, Moore ha creato dei pezzi unici estremamente moderni caratterizzati dall’abbinamento di colori vivaci e da dimensioni generose.
I gioielli di John Moore sono delle sculture che decorano il corpo valorizzandone le linee e il movimento. Le collezioni comprendono collane, pendenti, bracciali e orecchini.
Gioielli di Etsuko Sonobe
Con i suoi gioielli Etsuko Sonobe interpreta l’eleganza in modo particolare: a differenza delle classiche incastonature, la bellezza delle pietre e delle perle è messa in risalto con strutture in oro pensate come dei piccoli scrigni scultorei che valorizzano la preziosità del contenuto.
Nei pezzi mostrati in questo articolo, le perle e le pietre sono inserite in gabbie d’oro fatte di tratti sottili oppure sono contenuti in piccoli volumi messi in sequenza o ancora sono intervallati a forme geometriche parzialmente sovrapposte le une sulle altre.
In questo modo nei gioielli di Etsuko Sonobe l’elemento prezioso non è mai esibito o messo in primo piano ma viene rivelato con sobrietà e delicatezza.
Dopo gli studi in design del gioiello alla Musashino Art University di Tokyo, Etsuko Sonobe ha collaborato con importanti firme del settore orafo. Parallelamente ha anche creato delle sue collezioni che sono state selezionate per importanti esposizioni internazionali e che fanno parte delle collezioni di musei come il National Museums of Scotland, il Museum Boymans van Benningen e la The Marzee collection.