Per Doerthe Fuchs i gioielli sono un vero e proprio mezzo di comunicazione.
I collier della designer tedesca raccontano storie ed esperienze vissute: per questo il risultato finale è sempre diverso.
Il décolleté di chi indosserà il gioiello è come un palcoscenico dove la storia va in scena.
Doerthe Fuchs trae ispirazione dall’osservazione della realtà: le sue esperienze quotidiane e i suoi viaggi sono una occasione per scoprire
l’architettura, la religione, la musica e modi di vivere diversi.
Per realizzare i pezzi, la designer non fa mai dei disegni o dei modelli preparatori ma “parla” con il lavoro manuale seguendo liberamente i suoi pensieri e le sue fantasie.
I gioielli nascono come dei disegni spontanei dove si susseguono cerchi, linee e spirali.
Il processo creativo non si conclude quando il risultato è bello, ma semplicemente quando il racconto è giunto al suo epilogo.
Anche la tecnica e l’abbinamento dei colori e dei materiali è istintivo perché è parte integrante del racconto.
Come lo sono anche le piccole imperfezioni come le tracce delle saldature e i punti di giunzione che sono lasciati visibili perché rappresentano la verità della storia.
I collier di Doerthe Fuchs sono composizioni intricate, asimmetriche e molto articolate:
le componenti che all’inizio del lavoro appaiono caotiche, nel pezzo finito creano un insieme armonioso.
Doerthe Fuchs utilizza raramente l’oro e preferisce materiali meno preziosi come l’argento annerito e le pietre ma anche i materiali di recupero come ad esempio monete, pezzi di specchi e di lattine.
La designer decise di dedicarsi alla creazione di gioielli già nell’adolescenza, quando si divertiva a raccogliere e conservare piccoli oggetti che utilizzava per creare delle composizioni.
Prima ancora di aver terminato gli studi alla Academy of Fine Arts di Monaco, decise di aprire il suo atelier.
I collier di Doerthe Fuchs raccontano una storia
Dalla foto potrebbero sembrare degli anelli dal design contemporaneo.
Invece sono degli elegantissimi fermagli per i capelli che aggiungono un tocco raffinato alla coda di cavallo.
Questa semplicissima acconciatura sinonimo di eleganza minimalista è da sempre molto di moda in Francia.
Negli Stati Uniti invece è perlopiù considerato un modo pratico per legare i capelli quando si fa sport.
L’accessorio per i capelli ispirato alle fedi nuziali si chiama Bague de Cheveux ed è realizzato nelle tre versioni in oro placcato bianco, rosa e giallo.
Proposto in cinque differenti misure per adattarsi al volume della capigliatura, la Bague de Cheveux è studiata per non spezzare i capelli.
Prendendo spunto da un sistema utilizzato nel settore dell’orologeria, all’interno dell’anello è inserita una fascia elastica che può essere facilmente sostituita.
La Bague de Cheveux nasce dalla collaborazione fra la designer di gioielli svizzera Suzanne Syz e David Mallet, hair stylist parigino che ha fra le sue clienti Charlotte Gainsbourg, Carla Bruni e Marion Cotillard.
Con questo accessorio-gioiello la coda di cavallo diventa una dichiarazione di pura eleganza da sfoggiare anche con il più raffinato abito da sera.
David Mallett spiega che l’accessorio è la soluzione perfetta per essere perfette in cinque minuti e che il risultato è migliore se i capelli non sono appena lavati.
La Bague de Cheveux è un vero e proprio gioiello esclusivo, con un prezzo non proprio accessibile per tutte le tasche.
Per ora è venduta nel salone parigino di David Mallett.
Prossimamente sarà disponibile anche a New York nel nuovo salone che sarà aperto nella boutique del lusso The Webster a Soho.
Bague de Cheveux : gioiello per la coda di cavallo
Dopo aver studiato design del gioiello nel suo Paese, la designer taiwanese Li-Chu-Wu si trasferisce in Inghilterra dove continua a perfezionarsi in quest’arte.
Accanto alla lavorazione dei metalli preziosi, la designer comincia a sperimentare un materiale alternativo: la carta.
Lavorando con creatività e utilizzando tecniche e tecnologie innovative, Li-Chu-Wu dà a questo materiale considerato “povero” una nuova valenza.
I gioielli sono realizzati con strati di fogli di carta tagliati e sovrapposti in modo da creare dei volumi 3D concentrici che si espandono dal centro.
Le sfumature di colore tono su tono contribuiscono a dare profondità alle composizioni.
I gioielli di carta vengono poi completati con strutture in argento.
Per creare le sue collezioni, Li-Chu-Wu trae ispirazione dalla natura.
I gioielli riproducono in modo stilizzato le forme complesse dei fiori.
Oppure diventano evocazioni in scala ridotta di paesaggi di montagna e di mare.
I gioielli di carta di Li-Chu-Wu sono stati esposti in molte mostre internazionali.
Dopo aver studiato arte orafa alla Rhode Island School of Design, la designer koreana Yong Joo Kim ha iniziato a creare gioielli con i tradizioni materiali preziosi.
In seguito l’artista ha iniziato ad esplorare le potenzialità di materiali alternativi e ne ha identificato uno che ha particolarmente stimolato la sua creatività: il Velcro.
Manipolando questo materiale “povero” ma estremamente “intelligente”, Yong Joo Kim è rimasta sorpresa dalle sue potenzialità, tanto è vero che per sei anni ne ha sperimentato l’applicazione nella creazione di gioielli.
Interagendo con il Velcro in modo molto istintivo come un musicista che improvvisa un assolo, la designer ha generato una varietà di forme che ha poi perfezionato per dare vita a una collezione di gioielli di grande bellezza e originalità.
Caratterizzati da forme contemporanee morbide e complesse, i collier, i braccialetti, le spille e gli anelli di Yong Joo Kim sfidano le regole convenzionali del design del gioiello basate sul valore intrinseco del materiale.
I gioielli di Velcro di Yong Joo Kim sono stati esposti in numerose gallerie internazionali e sono entrati a far parte delle collezioni permanenti del Museum of Arts and Design’s (MAD) e del Gruppo Velcro.