Dopo aver studiato design del gioiello nel suo Paese, la designer taiwanese Li-Chu-Wu si trasferisce in Inghilterra dove continua a perfezionarsi in quest’arte.
Accanto alla lavorazione dei metalli preziosi, la designer comincia a sperimentare un materiale alternativo: la carta.
Lavorando con creatività e utilizzando tecniche e tecnologie innovative, Li-Chu-Wu dà a questo materiale considerato “povero” una nuova valenza.
I gioielli sono realizzati con strati di fogli di carta tagliati e sovrapposti in modo da creare dei volumi 3D concentrici che si espandono dal centro.
Le sfumature di colore tono su tono contribuiscono a dare profondità alle composizioni.
I gioielli di carta vengono poi completati con strutture in argento.
Per creare le sue collezioni, Li-Chu-Wu trae ispirazione dalla natura.
I gioielli riproducono in modo stilizzato le forme complesse dei fiori.
Oppure diventano evocazioni in scala ridotta di paesaggi di montagna e di mare.
I gioielli di carta di Li-Chu-Wu sono stati esposti in molte mostre internazionali.
I gioielli di Yu-Ping Lin sono realizzati con tecniche che rifanno all’arte cinese del taglio della carta e alla tradizione giapponese dell’origami.
Rivisitando in modo contemporaneo queste tecniche antiche, la designer taiwanese crea delle costruzioni tridimensionali mettendo in sequenza un gran numero di elementi geometrici.
I “tasselli” che compongono il gioiello sono realizzati con il feltro, i tessuti sintetici e la seta. Le forme sono ottenute con piegature o tagli al laser e sono dipinte a mano.
Con questi procedimenti artigianali minuziosi Yu-Ping Lin crea anelli, bracciali e spille molto elaborati che assomigliano nei colori e nella complessità agli organismi naturali.
Con le stesse tecniche la designer crea anche delle composizioni dai volumi più imponenti che danno origine a scenografiche sculture da indossare.
I gioielli di Jo Hayes-Ward hanno una doppia lettura: da una certa distanza se ne percepisce la forma scultorea, poi avvicinandosi si colgono la miriade di elementi di cui i gioielli sono composti, piccoli volumi squadrati che ricordano i pixel delle immagini video. In effetti i gioielli di Jo hanno qualcosa a che fare con il mondo virtuale in quanto la tecnica utilizzata per progettarli è quella del rapid prototying, una specie di stampa 3D. La realizzazione invece segue strade più tradizionali.
Gli anelli di Nathalie Dmitrovic hanno una personalità forte e sono delle vere e proprie piccole sculture che cambiano aspetto a seconda di come le si guarda. I giochi di pieni e vuoti, di forature e intarsi con pietre preziose che muovono in modo irregolare i materiali preziosi rendono i volumi più leggeri e danno fluidità alle forme.
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Per creare i suoi gioielli Renate Scholz utilizza molte tipologie di materiale. Anche lo stile delle sue creazioni è diversificato. Accanto a pezzi più classici, lineari e compatti ce ne sono altri che hanno invece una struttura complessa. Questi ultimi hanno forme molto particolari che si ispirano alla natura e che ricordano delicate infiorescenze o alghe e piccole meduse mosse dalle onde delle profondità marine.