Harry Nuriev, fondatore dello studio Crosby Studios con sedi a New York e a Mosca, è un architetto artista.
Nuriev ha uno stile eclettico molto personale che nasce da una visione globale del progetto.
L’architetto infatti non si limita a ridefinire gli spazi ma disegna ad hoc per lo specifico progetto gran parte degli arredi e degli oggetti d’arte.
Grazie ad un continuo gioco di richiami, Nuriev sposa in modo originale ed elegante tanti ingredienti diversi che convivono sempre armoniosamente senza creare contrasti.
L’interno che mostriamo nelle immagini ne è un esempio.
La palette di colori molto variegata si accompagna all’utilizzo sofisticato di tanti materiali differenti come i metalli dorati e laccati, il marmo e il velluto.
Ma non solo: il design contemporaneo dalle linee pulite sta accanto alle forme più avvolgenti degli arredi di sapore retrò.
Nel living la zona dedicata alla cucina è arredata con un’armadiatura integrata nella muratura e un bancone a isola con piano di lavoro in marmo.
Le linee fredde e minimaliste di questi elementi vengono però riscaldate dalla doratura del fronte del bancone, della cappa, delle lampade e delle strutture delle sedute.
Un altro richiamo che lega il tutto è la forma cilindrica che ricorre nella cappa, nella struttura degli sgabelli e nel basamento del tavolo.
Il metallo dorato che si ritrova anche negli altri ambienti della casa è abbinato a una palette di colori che va dai toni tenui del rosa e dell’azzurro a colori più profondi come il blu, il viola e il verde petrolio.
Nell’architettura dell’ingresso troviamo un grande arco che diventa lo spunto per un altro tema ricorrente.
Questo segno caratterizza il design delle sculture dorate a torre e ritorna nella traversa della lunga panca sovrastata dall’arco.
La muratura dietro la panca che è stata rivestita di specchio moltiplica visivamente la seduta e rende più ampio lo spazio.
Il motivo dell’arco ritorna anche nel tavolino laccato bianco del salotto.
Nei bagni ritorna nuovamente l’eclettismo di Nuriev che decide di disegnarli uno diverso dall’altro:
uno è caratterizzato da linee nette impreziosite dal rivestimento in marmo venato.
L’altro invece è un bellissimo ambiente dal sapore retrò:
nella decorazione tutta in rosa tenue gli spigoli sono marcati da profili neri che richiamano da struttura della lampada a sospensione.
colori, forme e materiali diversi
A Torino, in un edificio progettato nel 1907 dall’architetto Fenoglio, un intero piano è stato oggetto di un restauro conservativo a cura dell’architetto Marco Bernini.
La facciata dell’edificio di grande valore architettonico è decorata in stile Art Nouveau ed è caratterizzata sugli angoli da bow window.
Purtroppo, a causa dei lavori effettuati per adattare gli spazi a uffici pubblici, gli interni avevano perso il loro valore architettonico e strutturale originario.
I grandi saloni erano stati suddivisi in ambienti più piccoli. La prima operazione è stata quindi l’eliminazione delle partizioni interne.
Questo intervento ha permesso di dare nuovamente respiro all’estensione dei soffitti a travi ribassate e ha riportato la luce naturale negli interni.
La pavimentazione in legno è stata finita con una laccatura bianca che esalta ulteriormente la luminosità degli ambienti.
Per mantenere la continuità visiva degli spazi e renderli funzionali per l’uso abitativo, all’interno delle unità sono state costruite delle “scatole” che contengono i servizi e le cabine armadio.
I volumi sono stati messi in evidenza attraverso un contrasto di materiali e colori neutri come il nero, il grigio e il bianco.
La zona dedicata ai bambini è stata ricavata in quota su un mobile/soppalco dove il letto e la libreria fanno da parapetto.
La struttura in metallo di questo elemento è smontabile e reversibile.
Il rivestimento in MDF lavorato con decorazioni superficiali è rifinito con laccature antigraffio.
Su uno dei lati del mobile/soppalco che integra armadiature e cabine è ancorata la scala a sbalzo formata da un “foglio” in metallo piegato.
Il soppalco è completamente cablato.
Grazie al Restauro conservativo e all’essenzialità del progetto di interni dell’architetto Marco Bernini, bastano pochi pezzi di arredamento per personalizzare gli ambienti.
In un palazzo d’epoca di Roma, Carola Vannini firma la ristrutturazione di un appartamento di 180 mq.
L’intervento conserva il fascino originario degli interni grazie al ripristino dell’arco e di porzioni di murature in mattoni che risaltano nel bianco che prevale negli spazi.
Il design degli interni è moderno ma sempre molto sobrio e misurato per integrarsi armoniosamente nel contesto d’epoca.
Anche gli arredi e l’illuminazione contribuiscono a creare l’interessante contrasto fra antico e moderno.
Nel lungo corridoio caratterizzato dall’arco in mattoni è stata inserita un’ampia armadiatura chiusa da pannelli in plexiglass decorati con tralci di fiori.
I motivi di sapore orientale sono enfatizzati dalla retroilluminazione dei pannelli.
Nel soggiorno l’illuminazione gioca nuovamente un ruolo importante: la muratura in mattoni è evidenziata con strisce LED integrate nello spessore dei muri.
Inoltre le bellissime “sculture” luminose di Vibia mettono in evidenza la zona del tavolo e i due mobili di antiquariato gemelli ai lati della porta finestra che dà accesso ad un ampio terrazzo.
L’arredamento della cucina gioca sul contrasto del bianco e del nero. Quest’ultimo è richiamato dal rivestimento lavagna che può essere decorato con i gessetti.
La Panton Chair disegnata da Verner Panton nel 1967 è un elemento di arredo che ritorna negli ambienti.
Questa icona del design riconoscibile per la sua linea sinuosa crea così una continuità stilistica nel progetto di architettura di interni di Carola Vannini.
Le Panton Chair sono presenti nel salotto intorno al tavolo ovale con piano in marmo Tulip di Eero Saarinen ma anche nella cucina e nello studio.
Nella zona notte trovano spazio una camera padronale, due camere per le bambine, uno studio e una camera per gli ospiti.
Ogni camera è dotata di bagno privato:
quello a servizio della camera matrimoniale è caratterizzato da superfici in resina grigia mentre quelli riservati alle due camere delle bambine sono decorati con colori più allegri.
Appartamento firmato Carola Vannini
Numeroventi Design Residency è un progetto dalla vocazione artistica nato da un’idea di Martino Di Napoli Rampolla.
La residenza infatti non propone i suoi appartamenti solo ai turisti che visitano Firenze ma è soprattutto un luogo dedicato all’arte.
Negli appartamenti gli artisti e i designer possono trovare la giusta atmosfera per liberare la loro creatività.
E negli spazi comuni dedicati al coworking possono lavorare insieme e confrontarsi nei workshop.
La residenza è anche dotata di uno spazio espositivo con grandi finestre e soffitti alti cinque metri.
In questo ambiente ampio e luminoso si svolgono mostre ed eventi speciali aperti al pubblico.
Numeroventi Design Residency è vicino al Duomo, nell’edificio cinquecentesco Palazzo Galli Tassi.
Il progetto di interni è stato curato da Andrew Trotter che si occupa di interior design e architettura.
Inoltre è anche il fondatore della pubblicazione Openhouse Magazine.
Per gli interni Andrew Trotter ha scelto uno stile scandinavo minimalista in cui si inseriscono pezzi di modernariato.
Gli ambienti risultano così molto caldi e accoglienti.
L’arredamento essenziale che contrasta con gli elementi classici dell’architettura rendono l’ambiente rilassante e informale
L’effetto finale è quello di un rifugio protetto al riparo dai ritmi veloci della città.
L’atmosfera tranquilla stimola il processo creativo degli artisti.
Ma incontra anche le esigenze dei turisti che possono riposarsi dopo una giornata passata alla scoperta della città.