Direttamente collegato con un corridoio esterno alla grande casa di famiglia, l’edificio realizzato a Yaizu City dallo studio di architettura giapponese mA-style architects permette ad una coppia di vivere vicino ai parenti senza rinunciare ad uno spazio per godersi la propria libertà. La sequenza di elementi in legno a V rovesciata che sorreggono il tetto anch’esso di legno, appoggiata su una struttura rettangolare di muratura bianca con finestre, crea alle estremità dell’edificio due belle aperture vetrate triangolari. La cucina e le camere da letto rimangono nella casa di famiglia. Nell’interno tutto aperto della dependance una serie di nicchie ricavate sui lati lunghi dello spazio ospitano altre funzioni come lo studio e le librerie. Alcune scalette portano su un soppalco nel sottotetto dove trova spazio una zona letto. L’illuminazione è assicurata da semplicissime lampadine nude che pendono dalle V del soffitto.
Il modo di concepire l’architettura, gli spazi e gli interni degli architetti giapponesi mi ha sempre colpita molto. Probabilmente per la loro storia e cultura, il loro gusto estetico ma anche per le limitazioni dovute alla mancanza di spazio delle città giapponesi densamente abitate, gli architetti giapponesi riescono a progettare anche in pochissimi metri quadrati delle abitazioni che coniugano la funzionalità con un’estetica secondo me ineguagliabile. Nei progetti mettono solo ciò che serve senza sbavature raggiungendo così una sintesi che si traduce in pura bellezza. Nonostante l’estrema pulizia delle linee e il minimalismo fatto di pochi elementi, materiali e colori le loro realizzazioni non sono mai fredde o banali. Maestri dell’arte del togliere, riescono a trovare soluzioni innovative e a progettare edifici e ambienti a misura d’uomo. Attraverso la scelta dei materiali e la cura dei dettagli sono capaci di creare un’atmosfera particolare che, attraverso la ricerca della semplicità e dell’armonia, evoca tranquillità, risulta calda e accogliente e nella quale viene voglia di vivere.
E voi cosa ne pensate?
Tre piani di un palazzo nel centro di Barcellona sono stati ristrutturati per accogliere una residenza studentesca e un ostello. Lo studio di architettura Normal Estudio che ha curato il progetto di ristrutturazione ha pensato a spazi semplici e funzionali capaci di adattarsi alle esigenze degli studenti trovando però soluzioni creative in grado di enfatizzare il contrasto fra il carattere originario dell’edificio e la modernità della nuova destinazione d’uso. Nella reception è stata mantenuta la pavimentazione originale in ceramica con decori geometrici. Questo tema è stato ripreso in altri ambienti della residenza segnando le diverse zone con i colori e i motivi dei rivestimenti scelti per pavimenti, pareti e soffitti. I contrasti dei materiali e l’abbinamento di grafiche diverse fanno sì che alcuni degli ambienti della residenza assomigliano a scenografie teatrali.
A Roeselare, un comune belga nella provincia fiamminga delle Fiandre Occidentali, lo studio di architettura P8 Architecten ha convertito alcuni spazi di un edificio storico che fu progettato dall’architetto Huib Hoste in un grande loft su più livelli. L’abitazione è una vera e propria villa sul tetto affacciata su uno spettacolare terrazzo con grande prato all’inglese. L’interno tutto aperto e molto essenziale gioca sul contrasto fra il tono scuro del pavimento in legno e il bianco delle pareti. Il grande divano giallo caldo è l’unica nota di colore nell’ambiente. Sul soppalco, dove sono visibili le strutture originarie che sostengono il tetto, è stato costruito un volume evidenziato in giallo che contiene le camere da letto e i bagni.
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Nel Palazzo di Versailles a Parigi i designer francesi Ronan e Erwan Bouroullec in collaborazione con Swarovski hanno realizzato una enorme installazione luminosa a LED che misura 12 metri di altezza e pesa mezza tonnellata. Il “Gabriel Chandelier” è un mega lampadario composto da 800 elementi di cristallo montati su una struttura di acciaio che brilla durante il giorno come una catena luminosa e illumina di notte lo scalone centrale del palazzo.
Il Design Research Studio del designer inglese Tom Dixon ha firmato gli interni del nuovo ristorante Eclectic nel Beaugrenelle Centre di Parigi. L’interno, un mix di materiali preziosi come il marmo e la pelle e superfici di cemento grezze o incerate, è dominato dai riflessi dorati dei rivestimenti in ottone. Fra le molte lampade di Tom Dixon che illuminano lo spazio c’è anche un grande lampadario centrale composto da 124 Cell Light, una sospensione fatta di celle a strati incisi di ottone che filtrano la luce creando particolari giochi di ombre.
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