L’architettura di questa grande casa immersa nel paesaggio tropicale delle Hawaii si ispira alle abitazioni tipiche della Polinesia. Per garantire una maggiore protezione dalle intemperie, la struttura della casa costruita con telai in legno è staccata dal terreno e gli spazi abitativi sono posti al piano superiore. Una porzione delle falde del tetto può essere aperta per favorire l’opportuna ventilazione e per proteggere gli ambienti dal sole tutti i fronti sono dotati di persiane in legno. Grazie ai grandi serramenti vetrati completamente apribili, gli ambienti al piano terreno sono la prosecuzione del giardino che fronteggia il mare. Un lungo specchio d’acqua si integra con l’architettura passando sotto l’edificio sopraelevato. La casa alle Hawaii è stata progettata dallo studio Olson Kundig Architects e gli interni sono di RP Miller.
Un’antica residenza coloniale immersa nella fitta vegetazione delle colline che circondano Fès a dieci minuti d’auto dall’antica Medina, è stata trasformata da Christophe Pillet in un moderno boutique hotel a 5 stelle. Il design dell’hotel Sahrai è una sofisticata rivisitazione contemporanea degli stili architettonici e decorativi marocchini. Il designer francese ha voluto creare uno spazio libero, puro e pratico che avesse un carattere diverso dai soliti hotel internazionali ma che nello stesso tempo non scadesse in banali citazioni della tradizione locale. I materiali utilizzati sono la pietra calcarea di Taza, il marmo e il legno, le texture geometriche delle pareti riprendono i motivi degli stucchi delle antiche scuole coraniche e gli oggetti che decorano gli ambienti sono una versione moderna dei tipici prodotti dell’artigianato marocchino. L’hotel, arredato con molti pezzi di design Made in Italy, offre 50 camere e alcune suite dotate di terrazza, una Spa Givenchy con luce naturale, due ristoranti di cui uno tradizionale marocchino, un cocktail bar sulla terrazza con splendida vista sulla città e una piscina a sfioro panoramica.
All’interno di Sketch, lo spazio in Conduit Street a Londra dedicato al cibo d’autore del ristoratore Mourad Mazouz e dallo chef Pierre Gagnaire, l’estate scorsa ha riaperto The Gallery, un ristorante dove arte e cibo si incontrano. Il design del locale, che viene periodicamente rinnovato, questa volta è stato curato dalla interior designer parigina India Mahdavi che ha trasformato lo spazio in una scatola tutta rosa con sedute di velluto dello stesso colore. I muri “total pink” sono stati tappezzati dall’artista inglese David Shrigley con una sequenza di oltre 200 sue opere in bianco e nero. I disegni di Shrigley, che decorano anche le stoviglie del ristorante, trattano con tono umoristico e pungente i grandi temi della vita suggerendo spunti di conversazione agli ospiti del ristorante. In occasione del rinnovamento del ristorante, anche le uniformi dello staff sono nuove e ci ha pensato il fashion designer Richard Nicoll.
La casa oggetto di questa ristrutturazione è immersa nel verde della campagna nei pressi di una città non lontana da New York. L’abitazione ospita una famiglia di quattro persone in una superficie interna di 120 mq., uno spazio di dimensioni più contenute rispetto alla metratura media delle abitazioni delle famiglie americane. Nel corso della ristrutturazione, curata dallo studio di architettura e interior design di Manhattan Janson Goldstein, sono state eliminate le partizioni interne al fine di ottenere uno spazio aperto e luminoso. La metratura contenuta e la configurazione open space dell’ambiente hanno portato la famiglia a modificare il suo stile di vita e ad adottare delle regole di maggiore sobrietà: l’eliminazione di tanti oggetti superflui e l’impegno a mantenere in ordine gli spazi e gli oggetti nel rispetto delle esigenze di tutti i membri della famiglia si sono rivelati un’esperienza positiva sia per gli adulti che per i bambini. Nello spazio interno tutto bianco e a doppia altezza si apprezza la particolarità della struttura che sorregge il tetto caratterizzata dalla scansione ritmica delle travi in legno e da un’ampia fessura vetrata fra le falde. La luce dall’alto aumenta ulteriormente la luminosità dell’ambiente dotato di ampi fronti finestrati. Il design degli interni e l’arredamento semplice fatto di pochi pezzi ricordano il minimalismo delle case rurali del Giappone, Paese in cui il proprietario è nato. Al piano terra la zona cucina è estremamente essenziale mentre la cabina armadio e lo spazio gioco dei bambini sono contenute in una struttura metallica. La leggera velatura che delimita i fronti della struttura crea un effetto di trasparenze che delimita lo spazio senza compromettere la continuità dell’ambiente. Una ripida scala porta al soppalco che ospita la zona notte.
In un edificio anni Venti nel centro di Milano lo studio Nomade Architettura ha ristrutturato un appartamento mettendone in risalto i particolari d’epoca in un’atmosfera total white. Il progetto, che rivisita in modo attuale lo stile classico, ha reso visibilmente comunicanti gli spazi della casa compatibilmente con la struttura delle murature portanti dell’edificio. Nella libreria su misura che riveste un’intera parete del salotto è stato integrato un camino in marmo Portoro sormontato da uno specchio-tv in cornice dorata. I toni grigio scuri delle venature del marmo emergono nel candore dell’ambiente e creano un contrasto con il rosso acceso dei divani. Anche la cucina è stata studiata secondo un gusto classico: la pavimentazione è stata realizzata con una miscela di marmi diversi in modo da ricreare il disegno del parquet ottocentesco presente nel resto dell’appartamento mentre l’arredamento riprende la tradizione delle antiche cucine delle ville fiorentine. Un lampadario in cristallo di Boemia completa l’ambientazione. La camera da letto che comunica direttamente con il soggiorno e il bagno è caratterizzata da una particolare seduta a doppio schienale rivestita in velluto turchese. Una boiserie bianca ritmata da cornici riveste le pareti dell’ampio bagno illuminato da un lampadario di Murano e dotato di grande doccia interamente rivestita in marmo di Carrara come la pavimentazione. Lo studio Nomade Architettura fondato da Selina Bertola ha sede a Milano e cura progetti di interior design che riguardano spazi abitativi e commerciali.