… invece è The Moon, la poetica lampada a Led del designer Eisuke Tachikawa, fondatore di NoSigner. Si ispira alla grande luna piena, la luce di speranza che i giapponesi pregano.
Le lampade Tress di Marc Sadler per Foscarini sembrano un nastro sospeso nell’aria che circonda la luce. L’intreccio di fili e resina, che costituisce struttura, decoro e schermatura al tempo stesso, crea bellissimi giochi di luci e ombre. In versione da terra, da tavolo e sospensione.
Sullo stesso tema del nastro gioca anche la lampada Curl my light della designer russa Dima Loginoff che con le sue volute disegna la forma di una tradizionale abat-jour.
Più tradizionali nella costruzione, molto semplici ma di grande effetto, le lampade Dress di Fambuena sono costruite con una esile struttura sulla quale si avviluppa un nastro di satin.
Bitplay è una giovane azienda taiwanese che coniuga design, tecnologia e divertimento. BANG! è una divertente lampada da tavolo dal design pulito ed elegante che si accende e si spegne con una pistola-telecomando. Quando si spegne il paralume collassa su se stesso. Un progetto pazzo per scaricare la propria aggressività senza far male a nessuno.
Lo stilista Issey Miyake applica all’illuminazione un concetto sviluppato per l’abbigliamento e crea, in collaborazione con il Reality Lab per Artemide, la collezione di lampade In-Ei. Sono luci “pieghevoli” fatte con un materiale derivato da bottiglie di plastica riciclate e realizzate coniugando la tecnica degli origami con la programmazione tridimensionale: le forme vengono disegnate al computer poi tagliate e compresse per ridurne l’ingombro. Estendendole le lampade assumono la loro forma.