Dopo aver studiato arte orafa alla Rhode Island School of Design, la designer koreana Yong Joo Kim ha iniziato a creare gioielli con i tradizioni materiali preziosi.
In seguito l’artista ha iniziato ad esplorare le potenzialità di materiali alternativi e ne ha identificato uno che ha particolarmente stimolato la sua creatività: il Velcro.
Manipolando questo materiale “povero” ma estremamente “intelligente”, Yong Joo Kim è rimasta sorpresa dalle sue potenzialità, tanto è vero che per sei anni ne ha sperimentato l’applicazione nella creazione di gioielli.
Interagendo con il Velcro in modo molto istintivo come un musicista che improvvisa un assolo, la designer ha generato una varietà di forme che ha poi perfezionato per dare vita a una collezione di gioielli di grande bellezza e originalità.
Caratterizzati da forme contemporanee morbide e complesse, i collier, i braccialetti, le spille e gli anelli di Yong Joo Kim sfidano le regole convenzionali del design del gioiello basate sul valore intrinseco del materiale.
I gioielli di Velcro di Yong Joo Kim sono stati esposti in numerose gallerie internazionali e sono entrati a far parte delle collezioni permanenti del Museum of Arts and Design’s (MAD) e del Gruppo Velcro.
I gioielli di Yu-Ping Lin sono realizzati con tecniche che rifanno all’arte cinese del taglio della carta e alla tradizione giapponese dell’origami.
Rivisitando in modo contemporaneo queste tecniche antiche, la designer taiwanese crea delle costruzioni tridimensionali mettendo in sequenza un gran numero di elementi geometrici.
I “tasselli” che compongono il gioiello sono realizzati con il feltro, i tessuti sintetici e la seta. Le forme sono ottenute con piegature o tagli al laser e sono dipinte a mano.
Con questi procedimenti artigianali minuziosi Yu-Ping Lin crea anelli, bracciali e spille molto elaborati che assomigliano nei colori e nella complessità agli organismi naturali.
Con le stesse tecniche la designer crea anche delle composizioni dai volumi più imponenti che danno origine a scenografiche sculture da indossare.
Le creazioni dell’artista giapponese Mariko Kusumoto sono delicate e impalpabili. Dentro le forme semi trasparenti che ricordano la sensualità delle creature degli abissi marini si intravvedono altri elementi che riproducono inflorescenze o morbidi volumi dalle linee geometriche. Le piccole opere d’arte surreali di Mariko sono fatte di sottile tessuto sintetico scaldato e modellato manualmente; in alcuni casi questi elementi vanno a comporre installazioni poetiche mentre in altri diventano gioielli da indossare.
Dopo gli studi a San Francisco e a Tokyo, Mariko Kusumoto si è dedicata alla lavorazione dei metalli per passare poi alla sperimentazione di altri materiali con qualità e potenzialità decisamente diverse. In particolare le collezioni realizzate con i materiali tessili sono partite dallo studio della Tsumami zaiku, una tecnica artigianale che risale al periodo Edo e che ha delle affinità con l’arte degli origami. Queste antiche tecniche venivano impiegate per creare gli ornamenti delle acconciature delle donne che indossavano i kimoni.
Le opere di Mariko Kusumoto fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private.
Nelle collezioni di gioielli di Agata Bielen la geometria è un ingrediente fondamentale. Le sequenze di linee, cerchi e piccoli archi vengono disegnate con tratti estremamente sottili, facendo sì che le figure geometriche sembrino formarsi sul filo in modo naturale e non studiato. Questo linguaggio minimalista e molto contemporaneo rende le creazioni di Agata Bielen eteree e quasi impalpabili. Il risultato è di grande raffinatezza ed eleganza per gioielli che, appoggiandosi sul corpo con un movimento lieve, sottolineano in modo sensuale e delicato la femminilità di chi li indossa. Le collezioni sono composte da orecchini, anelli, bracciali e spille realizzati in acciaio argento e oro, bellissimi da indossare tutti insieme ma anche singolarmente.