Per la leggerezza, i colori cagianti e soprattutto per la loro delicatezza che le fa esistere solo per pochi secondi, le bolle di sapone incantano piccoli e grandi.
Lo studio svedese Front ha inventato una lampada poetica che ha come paralume una bolla di sapone.
Surface Tension Lamp è la più effimera delle lampade:
nelle 50.000 ore di vita della sorgente LED, la lampada produce 3 milioni di bolle di sapone con un effetto di forme e sfumature sempre diverse.
La lampada è stata sviluppata in collaborazione con Loligo.
Il designer Ota Svoboda ha creato per Bomma la lampada Soap con la tecnica artigianale del vetro soffiato.
Nei volumi irregolari e nei colori cangianti ogni pezzo è diverso dall’altro: la sospensione è infatti realizzata artigianalmente senza l’utilizzo di stampi.
La lampada Soap è proposta in due dimensioni.
Lampade leggere come le bolle di sapone
A Londra lo studio Surman Weston ha trasformato una chiesa metodista vittoriana in un open space dedicato al co-working.
Agli architetti è stato richiesto un progetto in grado di soddisfare un duplice obiettivo:
lo spazio, inizialmente adibito a ufficio co-working, dovrà successivamente poter essere convertito in abitazione.
I progettisti hanno quindi sviluppato un progetto versatile in grado di rispondere contemporaneamente a queste due funzioni.
Sfruttando l’altezza dell’edificio, sono stati inseriti due soppalchi che guardano entrambi sulla zona centrale vuota.
Gli interventi di ristrutturazione si inseriscono nello spazio come se fossero dei grandi arredi.
In questo modo l’impianto architettonico dell’edificio rimane visibile.
Per isolare uno dei soppalchi senza privarlo della luce, è stata inserita una grande vetrata a scacchi colorati che segue l’andamento delle capriate sotto al tetto a due falde.
La vetrata colorata evoca la storia dell’edificio e la precedente destinazione d’uso come luogo di culto.
Il motivo a scacchi che ritorna nei parapetti a tutta altezza di una delle scale che portano ai soppalchi, funziona come elemento di raccordo con la vetrata superiore.
La rampa seghettata che non scende fino a terra rende il blocco scala visivamente leggero.
La scala gemella ha invece una struttura più tradizionale.
Per illuminare ulteriormente lo spazio le murature, i pannelli acustici a soffitto e le capriate in legno originali, dopo essere state sabbiate, sono stati tutti decorati di bianco.
La pavimentazione in rovere con finitura a olio contribuisce a rendere l’atmosfera rilassante e accogliente.
L’open space al piano inferiore è stato arredato con scrivanie e con una grande libreria sulla muratura di fondo.
Successivamente questo spazio aperto diventerà la zona giorno con salotto e tavolo da pranzo.
La cucina e il bagno sono stati posizionati sotto ai soppalchi ora adibiti a studio e sala riunione.
Questi ambienti diventeranno la camera da letto principale e lo studio dell’abitazione.
Attualmente lo studio di architettura e design Surman Weston fondato da Tom Surman e Percy Weston condivide lo spazio con altri professionisti che si occupano di grafica e comunicazione.
Chiesa vittoriana trasformata in spazio co-working
Gio Ponti è stato uno dei maggiori architetti e designer italiani del XX secolo.
Il grande maestro era un estimatore dell’artigianato italiano a cui riconosceva valori unici.
Tra la fine degli anni ’40 e gli inizi degli anni ’70 Gio Ponti visitò spesso Salerno.
Durante i soggiorni in questa città frequentò il laboratorio della ex Ceramica D’Agostino di cui ammirava le produzioni.
Per l’Hotel Parco dei Principi di Sorrento, nei primi anni ’60 l’architetto disegnò la collezione “Blu Ponti”.
I 33 decori bianchi e blu reinterpretavano l’arte ceramica tipica del territorio con disegni geometrici e naturalistici in tante varianti.
Dopo quasi sessanta anni gli Eredi Ponti hanno concesso la licenza esclusiva per la riproduzione della collezione “Blu Ponti” all’azienda Ceramica Francesco di Maio.
Oltre alla riedizione della versione originale sui toni del blu, l’azienda propone la collezione anche nei quattro colori verde, giallo, nero e rosso nei formati 20×20 cm e 53×53 cm.
Le cinque tonalità possono essere utilizzate separatamente oppure in combinazioni miste.
La collezione di maioliche Blu Ponti è espressione della qualità del fatto a mano Made in Italy.
Collezione di maioliche Blu Ponti di Gio Ponti
Usare la bicicletta in città è uno stile di vita di cui andare fieri.
Per celebrare questa forma di mobilità sempre più diffusa, il designer Janis Fromm ha creato Bambi, un gancio per appendere la bicicletta al muro che assomiglia ad un trofeo di caccia.
In questo caso però le corna sono sostituite da un manubrio vintage.
Grazie ad un’idea di riuso, Janis Fromm ha inventato un nuovo oggetto decorativo simbolo di uno status contemporaneo.
Quando la bicicletta è appesa al muro diventa anche lei un oggetto per decorare la parete.
L’utilizzo funzionale di Heart di Hang Bike non è immediatamente evidente.
A prima vista la struttura in sottile tondino metallico non sembra un portabici ma un “segno” stilizzato decorativo a forma di cuore.
La forma esprime la passione dei ciclisti per il loro mezzo.
Pur essendo molto leggero, il gancio sopporta il peso della bicicletta perché il suo design ne distribuisce il peso sulla parete.
Inoltre la forma del gancio è stata studiata per facilitare l’inserimento della bici nella giusta posizione.
I ganci per la bicicletta del brand Ono Cycle di Los Angeles sono forme scultoree realizzate in legno.
Il modello nella foto si chiama Diamond. All’interno della “scatola” possono essere riposti gli accessori per la bici.
Tutti i prodotti Ono Cycle sono fatti a mano a Los Angeles in collaborazione con artigiani locali.
Ganci per la bici dedicati ai bike lovers
Alberto Lievore e Jeannette Altherr, che collaborano con Arper da molto tempo, anche quest’anno firmano per questo brand alcuni nuovi prodotti.
In questo articolo mostriamo Paravan, una collezione di divisori modulari fonoassorbenti pensati per delimitare aree funzionali negli open space.
Come spiegano i designer di Barcellona, Paravan è “un perimetro che definisce lo spazio”.
“Come una parentesi che racchiude una conversazione, Paravan crea intimità in aree aperte per favorire la concentrazione e la collaborazione.”
I pannelli Paravan sono “architetture” caratterizzate da forme asciutte e colori vivaci, due ingredienti che fanno parte del DNA di Arper.
Per creare la collezione, Lievore e Altherr si sono ispirati alle forme sinuose delle sculture di Richard Serra e alla forza espressiva dell’architettura “a colori” di Luis Barragán (foto sotto).
Scultura Richard Serra
Architettura Luis Barragan
I pannelli modulari possono essere assemblati per costruire tantissime composizioni.
Negli uffici open space si possono creare postazioni di lavoro, sale riunioni e zone di attesa, tutte con la giusta privacy.
Il sistema Paravan può anche essere impiegato per organizzare gli spazi comuni negli hotel o zone più raccolte nei ristoranti.
Il design dei pannelli si sposa perfettamente con tutti gli arredi del catalogo Arper.
I pannelli possono anche essere completati con piccole scaffalature e appendiabiti.
Nell’architettura di interni, il colore è un elemento fondamentale per definire l’identità della marca e il mood dello spazio.
La collezione Paravan, che può essere rivestita con quasi tutti i tessuti del catalogo Arper, è disponibile in una gamma di colori molto vasta.
Le tonalità cromatiche possono essere utilizzate a blocchi per un risultato deciso e di forte impatto.
Oppure si possono combinare diverse sfumature della stessa tonalità per ottenere composizioni vivaci ma più controllate.
Paravan : architetture colorate per definire lo spazio