Le forme organiche e minimaliste e le nuove geometrie delle preziose creazioni di Ute Decker non hanno nulla a che fare con l’ostentazione del gioiello classico. Come i silenzi fra le note musicali sono di vitale importanza, sono i vuoti a dare intensità a queste piccole sculture orafe dove le imperfezioni delle superfici rendono unico ogni pezzo. Per Ute Decker l’arte orafa è un’espressione non solo della sua sensibilità estetica ma anche dei suoi valori. Ogni aspetto del suo lavoro, dalla provenienza dei materiali ai packaging, riflette l’impegno nel promuovere un approccio etico nella gioielleria: commercio equo e solidale con oro e argento 100% riciclati, materiali ottenuti da imballaggi riciclati e sostituendo le tradizionali resine tossiche con bio-resine derivate dal girasole.
La casa a Majorca di Alexandre de Batak, produttore di eventi, art director e designer, è stata un sogno coccolato per molto tempo. Non è stato facile trovare sull’isola il posto giusto dove costruirla e poi il progetto e la costruzione sono stati curati nei minimi dettagli. Il risultato è una casa molto particolare che si ispira all’architettura degli anni ’70, dove i materiali naturali del territorio diventano elementi architettonici.
Le librerie “a totem” sono scenografiche e poetiche perché i libri sembrano star su per magia ma sono anche molto funzionali perché permettono di riporre tanti libri in uno spazio molto ridotto. La più famosa è senz’altro Ptolomeo di Bruno Rainaldi per Opinion Ciatti: bianca, nera e inox, tre altezze da terra e tre da muro, anche nelle versioni ancora più capienti X2 o X4. Sapiens, sempre di Bruno Rainaldi ma prodotta da Sintesi, è un’alternativa più economica in metallo verniciato. Sono disponibili molti colori, tre diverse altezze e la versione dotata di luce. E poi ci sono le bellissime Babel, Skatola e Ghost di Motus Mentis, in acciaio. Tanti i colori (fra cui una bella finitura ruggine) che si possono anche combinare insieme.
Più che oggetti e arredi le creazioni dei fratelli Campana sono opere d’arte, visioni che riportano alla realtà del loro Paese, il Brasile dove convivono i grandi contrasti dell’estrema povertà e del progresso economico, delle grandi metropoli e delle foreste selvagge. Questi due designer decisamente atipici infatti sono artisti del riciclo e usano perlopiù materiali poveri o di uso comune come plastica, cartone, vetro, legno ma anche peluche e cordame. Le poltrone fatte di animali di peluche sono oggetti divertenti che comunicano però un messaggio serio legato alla fauna brasiliana. I Campana Brothers hanno realizzato progetti per importanti aziende internazionali fra cui Alessi, Edra e Vitra. Come tutti i loro progetti anche il loro sito è molto creativo e merita di essere visitato!
Vico Magistretti racconta che l’idea di Eclisse, la piccola lampada da tavolo in metallo verniciato che vinse il Compasso d’oro nel ’67, gli venne in metropolitana pensando alla lanterna di Jean Valjean, il protagonista dei Miserabili di Victor Hugo. Di forma e tecnologia semplici, è composta da 3 semisfere: la base, la calotta esterna fissa e quella interna mobile che, ruotata manualmente, permette di modulare la luce creando l’effetto di una eclisse di luna. E’ prodotta da Artemide che ripropone anche un’altra “lampada culto” di Magistretti sempre giocata sul tema delle semisfere, Dalù disegnata nel ’69. Il gioco delle semisfere è ripreso da Marti Guixè in un progetto molto recente e particolare per Danese, la lampada “trasformabile” Flama: un portacandele diventa la base magnetica per innestare un diffusore a led orientabile. Questa lampada apparentemente molto semplice è una sintesi della storia della luce che va dalla fiamma fino ad arrivare alla tecnologia del led. Secondo la posizione, l’ordine e la sequenza delle parti si può ottenere una luce completamente differente.