La designer Dana Hakim è costantemente alla ricerca di nuove forme per esprimersi con i suoi gioielli in modo inedito. L’ispirazione viene guardando la realtà da una prospettiva diversa per creare associazioni fra cose anche molto differenti fra loro. In questo modo anche gli strumenti e i materiali utilizzati ogni giorno nel suo lavoro possono trasformarsi assumendo nuovi significati. Probabilmente è per questo motivo che le sue realizzazioni sono una molto diversa dall’altra, nei colori, nelle forme e nei materiali. Il risultato sono oggetti curiosi che al primo sguardo non rivelano esattamente di che cosa sono fatti, delle piccole sculture che assemblano molti elementi lavorati e decorati con tecniche diverse.
Classicamente bianca, in marmo di Carrara o in Stone Gray ma anche laccata rossa o nera oppure nelle tante declinazioni della versione POP limited edition decorata da grafiche in colori vivaci. E’ davvero difficile scegliere perché la vasca Accademia di Teuco si presta perfettamente a tutte le interpretazioni. Sarà per la forma fluida che rivisita in modo contemporaneo la classiche vasche in stile neo- classico caratterizzate dai classici piedini. In questo caso i piedini, invece che essere un elemento aggiunto, diventano tutt’uno con il corpo della vasca enfatizzandone la linea laterale svasata. In questo modo la vasca si stacca da terra e diventa un oggetto visivamente leggero. Accademia è prodotta in Duralight®, un materiale dalle elevate prestazioni brevettato, prodotto e lavorato interamente da Teuco. La vasca Accademia POP Limited Edition firmata da Carlo Colombo è stata premiata con il Red Dot Best of the Best 2014.
All’ultimo Salone del Mobile di Milano lo studio londinese Poetic Lab fondato dai designer Hanhsi Chen e Shikai Tseng ha presentato Bamboo Forest, una collezione di arredi e lampade fatti con il bamboo e il vetro. I pezzi molto essenziali nascono con l’obiettivo di mettere in evidenza la bellezza naturale del bamboo. Dal punto di vista produttivo il progetto Bamboo Forest esplora le sinergie che si possono creare fra artigianato e moderne tecnologie. Il bamboo è reso più resistente con l’utilizzo di acciaio e resine per evitarne la rottura dovuta agli sbalzi del grado di umidità. La collezione è costituita da lampade, tavolini, tavolo e libreria.
Le lampade tecniche con bracci snodati e calotte orientabili sono ritornate di gran moda ed è quasi impossibile non incontrarne una nelle foto dei più bei progetti di interior design. Accanto a quelle più recenti ed innovative, ci sono le lampade industriali disegnate all’inizio del ‘900. La Lampe Gras è una di queste. Semplice, ergonomica, robusta ed estremamente funzionale, la serie di lampade Lampe Gras è un’icona del design del XX secolo. Creata nel 1922 dal designer francese Bernard-Albin Gras per gli uffici e i laboratori industriali, fu notata da Le Corbusier che la scelse per il suo studio e la inserì in molti dei suoi progetti. Da quel momento in poi la Lampe Gras si diffuse velocemente in tutto il mondo. Costruita senza viti e senza saldature, la Lampe Gras oggi prodotta da DCW Edition, è un vero e proprio sistema costituito da tantissimi modelli: da tavolo, a soffitto, da terra, a parete, a braccio, con morsetto per la scrivania… Fra i tantissimi modelli, proposti in diverse finiture, è davvero impossibile non trovare il più corretto per creare la fonte di illuminazione più adatta a seconda dello specifico spazio e utilizzo. L’estetica semplice e senza tempo di Lampe Gras si ambienta benissimo in ambienti arredati in qualsiasi stile: moderno, classico, contemporaneo, industriale…
In un edificio anni Venti nel centro di Milano lo studio Nomade Architettura ha ristrutturato un appartamento mettendone in risalto i particolari d’epoca in un’atmosfera total white. Il progetto, che rivisita in modo attuale lo stile classico, ha reso visibilmente comunicanti gli spazi della casa compatibilmente con la struttura delle murature portanti dell’edificio. Nella libreria su misura che riveste un’intera parete del salotto è stato integrato un camino in marmo Portoro sormontato da uno specchio-tv in cornice dorata. I toni grigio scuri delle venature del marmo emergono nel candore dell’ambiente e creano un contrasto con il rosso acceso dei divani. Anche la cucina è stata studiata secondo un gusto classico: la pavimentazione è stata realizzata con una miscela di marmi diversi in modo da ricreare il disegno del parquet ottocentesco presente nel resto dell’appartamento mentre l’arredamento riprende la tradizione delle antiche cucine delle ville fiorentine. Un lampadario in cristallo di Boemia completa l’ambientazione. La camera da letto che comunica direttamente con il soggiorno e il bagno è caratterizzata da una particolare seduta a doppio schienale rivestita in velluto turchese. Una boiserie bianca ritmata da cornici riveste le pareti dell’ampio bagno illuminato da un lampadario di Murano e dotato di grande doccia interamente rivestita in marmo di Carrara come la pavimentazione. Lo studio Nomade Architettura fondato da Selina Bertola ha sede a Milano e cura progetti di interior design che riguardano spazi abitativi e commerciali.