Nello stato di Victoria, all’estremità sud-orientale dell’Australia, lo studio Maynard Architects ha ristrutturato un’abitazione aumentandone i mq. La superficie addizionale è stata ricavata costruendo un nuovo volume distaccato dall’edificio originario e posto nell’area meglio esposta del lotto. La costruzione ha volutamente un aspetto grezzo e non finito da cantiere in corso, con strutture lasciate a vista e materiali che sembrano posati in modo provvisorio sul terreno. I due edifici, quello vecchio e quello nuovo, sono collegati da una sorta di grande navata quasi completamente aperta, caratterizzata da una sequenza di pilastri e capriate che riprendono la sagoma dei corpi chiusi. Questo spazio integra in modo singolare il giardino nella casa permettendo ai proprietari di vivere sempre dentro e fuori. Una soluzione adatta al clima della zona che anche in inverno non arriva mai alle temperature a cui siamo abituati in Europa. L’abitazione è dotata di pareti scorrevoli e serramenti pieghevoli o basculanti che permettono di aprire gli spazi sull’esterno. Tutto l’edificio è stato progettato per rispondere a criteri di sostenibilità e risparmio energetico. Nella zona giorno un volume in legno dai toni biondi integra armadi, spazi contenitivi, cucina ed elettrodomestici.
Dopo aver studiato design a Tel Aviv, Ori Saidi e Daniel Gassner hanno fondato lo studio Ototo Design. I due designer trasformano le cose funzionali che si usano tutti i giorni in oggetti curiosi dal tono ironico e divertente. Il filtro per il té Tea Sub fatto come il famoso sottomarino giallo dei Beatles e il cucchiaio da minestra Nessie che riesce a rendere simpatico anche il mostro di Loch Ness ne sono un esempio.
Anche la produzione di Atypyc dei designer Jean Sébastien Ides e Ivan Duval guarda agli oggetti di uso comune con un atteggiamento giocoso e creativo. Il segnalibro Whale fatto come la coda di una balena è la rappresentazione letterale del modo di dire “immergersi nella lettura”.
Se fuori piove e il cielo è grigio, dentro casa continua a essere primavera con il portaombrelli fatto a fiore di Maiuguali.
L’ispirazione per le Spinning Lights di Benjamin Hubert per &Tradition viene dalla forma fluida delle trottole. Queste bellissime lampade dai colori brillanti sono realizzate in alluminio con finitura laccata. Proposte in tre colori e in due forme, una più chiusa e allungata e l’altra più ampia, sono l’ideale per creare sequenze simmetriche o grappoli in combinazioni più libere.
Le sospensioni Calabash di Lightyears hanno una piacevole sagoma organica che ricorda la forma di una zucca. Tre le dimensioni e quattro i colori enfatizzati dalla finitura metallescente extrabrillante.
La forma perfettamente tonda della lampada Calimero di Cattelan Italia ha superficie a specchio nelle tonalità dei metalli acciaio cromato, ramato o dorato.
Nella collezione di poltrone Radar disegnate da Claesson, Koivisto, Rune per Casamania è lo schienale che fa la differenza. Alla seduta che è sempre la stessa si aggiunge lo schienale che, in un crescendo di forme avvolgenti, cambia l’estetica della poltrona declinandola in quattro varianti.
Quando Hay ha chiesto a Doshi Levien di progettare una poltrona ha lasciato al designer massima libertà nell’inventarne la forma. L’unica condizione era che la poltrona fosse comoda, ampia e avvolgente ma anche abbordabile nel prezzo. Il designer ha soddisfatto questa richiesta costruendo la poltrona con una scocca rigida in poliuretano stampato. Questa soluzione ha permesso di limitare al minimo la presenza di cuciture, variabile che negli imbottiti fa lievitare i costi di produzione. Così è nata Uchiwa, una poltrona generosa nelle dimensioni che nelle sue linee molto particolari riprende la forma dei tradizionali ventagli giapponesi. All’interno Uchiwa è ammorbidita da un morbido rivestimento.