Finalmente i temi ambientali legati al rispetto della natura e all’utilizzo consapevole delle risorse sembrano entrare nella mentalità comune.
Probabilmente molte persone cominciano a rendersi conto della gravità della situazione e delle conseguenze dei nostri comportamenti sulle future generazioni.
Una dimostrazione che ciò sta accadendo è il crescente interesse delle aziende di tutti i settori verso questi temi.
Alle aziende che per prime hanno cavalcato questi temi nelle loro campagne promozionali ora devono adeguarsi anche le altre, e questo è un buon indicatore dell’evoluzione in corso nell’opinione pubblica.
In questo modo si crea un circolo virtuoso che accresce la sensibilità dell’opinione pubblica.
Nel campo dell’architettura e del design i temi ambientali sono da tempo uno stimolo all’adozione di nuovi modi di progettare e costruire e allo sviluppo di nuovi materiali.
A proposito di nuovi materiali, qui ne presentiamo uno.
Si tratta di Plasticiet, un materiale prodotto con gli scarti della plastica che è stato sviluppato dai due product designer Marten Middel e Joost Dingemans di Rotterdam.
Il materiale ha un aspetto che può ricordare la pietra e viene prodotto utilizzando un mix di tecniche industriali e artigianali.
Plasticiet è declinato in alcune varianti cromatiche e può essere usato nell’interior design e nella realizzazione di mobili.
Questo nuovo materiale fa sì che gli scarti della plastica non vengano buttati via nei rifiuti ma vengano utilizzati per un tempo più lungo.
Nuovi materiali per il design di interni che hanno a cuore l’ambiente
Uno dei punti di forza del brand Roda, specializzato nell’arredamento outdoor, è sempre stata la capacità di scegliere e abbinare i colori.
Su questo terreno Roda ha infatti una sensibilità particolare e da diversi anni non si limita ad essere in linea con i trend ma riesce ad anticiparli.
Ecco perché consiglio a chi ha la fortuna di lavorare con i colori ma anche agli appassionati di tenere d’occhio questa marca.
Proprio al tema dei colori Roda dedica quest’anno il progetto Mix & Match Project che viene pubblicato in un nuovo catalogo completamente rinnovato nella grafica e scandito da raffinati cambi di carta.
Per lo studio e la selezione delle tonalità Roda si è affidato alla colorist Maria Gabriella Zecca.
Il catalogo, che potete sfogliare sul sito della marca, racconta il brand e i prodotti Roda ma, insieme ai materiali, è la nuova palette cromatica ad avere il ruolo della protagonista.
Il primo capitolo Introducing Colours è infatti dedicato agli accostamenti cromatici che fanno da filo conduttore alla maggior parte delle collezioni.
Gli accostamenti sono raccontati in modo molto originale da mood board accompagnati da brevi testi, presentati sotto forma di sculture/installazioni costruite con i materiali, i tessuti e le finiture.
Le tonalità Olive, Blue, Orange, Sand, Grey, Brown & Tobacco rappresentate ognuna dal proprio “totem”, sono poi declinate nella pagina successiva con gruppi di arredi fotografati su fondo limbo.
Il secondo capitolo Variations è una lunga carrellata sulle collezioni Roda con immagini degli arredi su fondo bianco.
Nel capitolo successivo Portfolio gli arredi sono presentati ambientati nel loro contesto naturale, in accattivanti situazioni outdoor che trasmettono l’atmosfera delle vacanze.
L’ultima parte del catalogo è dedicata alle informazioni tecniche che riguardano i materiali e i tessuti della gamma Roda.
L’art direction del catalogo Mix & Match Project è di Rodolfo Dordoni con Gordon Guillaumier e Maria Gabriella Zecca.
Il design grafico è di La tigre, le fotografie sono di Andrea Ferrari e i testi di Massimiliano di Bartolomeo e Roda.
Viaggio alla scoperta dei nuovi colori che faranno tendenza
La storia della marca francese Un Tapis à Paris comincia nel 1955 quando a Franck Pilloton, padre del fondatore Xavier, venne richiesta la realizzazione di un arazzo per la Chiesa di San Martino a Aron.
L’arazzo, lungo ben 11 metri, fu prodotto nei laboratori Pinton ad Aubusson.
Il decoro racconta degli episodi della vita di San Martino, il santo che tagliò il suo cappotto in due per donarne una parte ad un povero.
Da allora la famiglia Pilloton ha tramandato di generazione in generazione il sapere artigianale per realizzare tappeti di elevata qualità, decorati con disegni originali.
Ogni modello di tappeto, realizzato in edizioni limitate non superiori agli 8 esemplari, è firmato e numerato.
In queste immagini mostriamo i tappeti tondi e rettangolari della serie Place des Fetes, realizzati in lana e declinati in quattro colori.
Fra i tappeti realizzati su misura abbiamo scelto J pour Jaune firmato dall’illustratore francese Christian Roux e realizzato in lana neozelandese.
Il decoro celebra la solarità del colore giallo con una colata di vernice che scende lungo il tappeto.
Ci piace molto anche il tappeto tondo Grands Boulevards, realizzato in lana e bambù per l’eleganza del decoro e dei colori.
Le collezioni di Un Tapis à Paris vengono costantemente rinnovate grazie alla collaborazione con artisti e designer.
I tappeti vengono realizzati da produttori europei selezionati per le loro capacità tecniche.
Tappeti contemporanei francesi in edizione limitata
Simon Legald ha disegnato per Normann Copenhagen la nuova serie di lampade Phantom.
Un nome che in italiano significa “fantasma” e che è decisamente appropriato visto il design delle sospensioni.
Per realizzare le lampade, attorno allo scheletro di acciaio viene spruzzata una speciale resina elastica semitrasparente a trama fitta.
Il volume color avorio segnato dalle linee della struttura metallica sembra un lampadario classico fasciato come un baco da seta nel suo bozzolo.
La serie Phantom comprende tre versioni in forme e dimensioni diverse.
Le lampade emanano una luce diffusa morbida e calda.
Fondata nel 1999 da Jan Andersen e Poul Madsen, Normann Copenhagen propone arredamento, lampade, prodotti tessili e accessori per la casa.
Negli anni il catalogo dell’azienda danese si è ampliato costantemente.
I prodotti, caratterizzati da un design semplice e contemporaneo, sono venduti in 80 Paesi e hanno ottenuto più di 80 premi di design.
Nuove lampade Phantom di Normann Copenhagen
Nella foresta del Quebec, nei pressi della stazione sciistica di Le Massif de Charlevoix, lo studio Bourgeois/Lechasseur Architectes ha realizzato l’eco-resort di lusso Dômes Charlevoix.
Il resort è formato solo da tre strutture posate su piattaforme in legno che, disponendo di un appoggio minimo, praticamente non impattano sul terreno.
Inoltre si mimetizzano nell’ambiente grazie al colore del telo di PVC che le ricopre.
I tre moduli abitativi sono cupole geodetiche, cioè strutture emisferiche composte da travi che incrociandosi formano dei triangoli.
La particolarità della cupola geodetica è quella di essere la sola struttura costruita dall’uomo che all’aumentare delle dimensioni diventa proporzionalmente più resistente.
Le strutture sono dei prefabbricati leggeri perché per costruirli basta poco materiale.
I moduli abitativi, coibentati in modo da poter essere abitate tutto l’anno, sono dotati di pavimenti radianti e di stufe per il riscaldamento.
Le semisfere, sono pensate per ospitare 4 persone e hanno grandi finestre che permettono di godere della bellissima vista panoramica.
La piattaforma il legno prosegue all’esterno creando una grande terrazza che è completata da una vasca idromassaggio rotonda all’aperto.
Il design interno è elegante e molto curato.
Il cubo nero posto al centro della cupola contiene il bagno, integra la cucina su uno dei fronti e ospita un letto addizionale sul soppalco formato dalla faccia superiore.
La camera principale si trova invece nello spazio principale al livello basso.
Eco-resort di lusso per una vacanza in mezzo alla foresta