Matrioshka di Sasa Mitrovic non è un mobile, sono tanti mobili uno dentro l’altro ognuno con una sua differente funzione: il guardaroba, la cassettiera, la credenza… Quando i mobili sono uno dentro l’altro, le gambe si ripiegano all’interno. L’idea, che prende spunto dalle famose bambole russe Matrioshka, è nata come un gioco e sottolinea come dietro l’apparenza si possa nascondere un contenuto inaspettato. Matrioshka è prodotto da SCS Plus / Ergomade.
… non fraintendetemi… il titolo del post non è un appellativo per i clienti dell’Ikea! Teste di Legno in questo caso è il nome dei due giovani designer Elia Maurizi e Francesco Pepa incontrati al Fuorisalone e Lato B è il loro progetto, nato assemblando creativamente arredi dell’Ikea. L’idea a dire il vero non è poi così originale, sono ormai molte le rivisitazione creative a base di mobili Ikea ma quelle delle Teste di Legno mi sono comunque piaciute per la loro immagine ironica e giocosa un po’ da cartone animato. Specialmente la cucina per gli elementi che sembrano in equilibrio instabile e per i due “lampioni” neri che la illuminano.
Avete presente l’ISO 216, lo standard internazionale che va dall’A0 all’A8 utilizzato in campo tipografico per individuare i formati della carta? Le misure delle ante colorate dei mobili di gusto nordico della collezione Incunabular di Simon Moorhouse per Invisible City sono basati proprio su questa serie numerica.
Anche la credenza No 216 di Jasper Stahl per Voice come dice il nome stesso è stata concepita partendo dallo standard internazionale ISO 216 e anche in questo caso la struttura del contenitore è sorretta da cavalletti. Il risultato? Mobili molto decorativi che assomigliano a quadri astratti su cavalletto.
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