L’andamento elicoidale del DNA viene ripreso nella panca modulare disegnata da Debora Mansur e Leonardo Rossano per True Design.
La seduta a lunghezza variabile è formata da moduli di legno compensato curvato assemblati specularmente.
La forma elicoidale dà un senso di dinamismo all’arredo che anima lo spazio.
Ogni scansione dell’elica crea un posto a sedere che risulta opportunamente staccato dai successivi.
La panca DNA è proposta da True Design in molte varianti, in legno “nudo” o con rivestimento in tessuto o pelle.
La poltrona in tessuto Bunny riprende i tratti inconfondibili delle orecchie di un noto personaggio dei cartoni animati.
L’accogliente seduta disegnata da Inblum per Sedes Regia che ricorda il coniglietto porta buonumore a casa o negli spazi di lavoro.
Nel caso di Alpaga Flamboyant, l’ispirazione potrebbe arrivare dalla natura ma anche dalla moda o dai costumi tribali… chissà.
Una credenza con le linee tipiche dei pezzi di antiquariato si trasforma in Alpaga Flamboyant, un contenitore che si apre come il sipario di un teatro.
L’arredo è uno scaffale sospeso su zampe slanciate, chiuso tutto intorno da strati sovrapposti di fitte frange.
Il movimento e i colori a contrasto dei fili creano un effetto cangiante su tutti i lati del mobile.
Alpaga è stato disegnato da Benoit e Rachel Convers per Ibride, una firma che ha la vocazione per le creazioni insolite.
Le contaminazioni fra passato e presente, fra reale e immaginario danno origine a oggetti e arredi originali e ricononoscibili.
Credenza Kermes di Evangelos Vasileiou: gambe lunghe in stile anni ’50/’60 e interno azzurro (foto sopra).
Tradizione e modernità si fondono nel divano Harry firmato Eric Jourdan.
Inserto azzurro nella libreria modulare Oka della designer Kazuko Okamoto.
…fiori e fori?? Sì, scusatemi, il titolo è un po’ sciocco ma mi è venuto così, guadando le due famiglie di mobili dal look alternativo di due marchi che non temono di essere un po’ sopra le righe e di lasciar fluire la creatività libera.
Disegnati per Moooi dai designer Kiki & Joost (Joost van Bleiswijk e Kiki van Eijk), il mobile e le credenze a fiori della foto sopra si chiamano Tudor. L’arco a quattro centri della parte superiore dell’armadio insieme alle cornici bene in vista e alle traverse a X sulle ante ricordano appunto le facciate delle case tardo medioevali inglesi in stile Tudor. La struttura è in massello di frassino e la scocca è rivestita con il tessuto in poliestere con il quale sono fatte le etichette dei vestiti.
La seconda famiglia di mobili si chiama Perf e si ispira invece a ben altra epoca e stile: il modernismo degli anni ’50. Questa collezione, disegnata dal team creativo di Diesel per Moroso, ha scocca in doppia lamiera ripiegata e ante perforate. L’immagine rigorosa di questi contenitori può essere vivacizzata da maniglie a contrasto in rosso Diesel.
Finn Juhl è stato uno dei protagonisti della storia del design danese. Appassionato di arte cubista e surrealista, è stato pioniere nell’introdurre il colore nell’arredamento e nel design del mobile. Questo elegante sideboard con gambe esili, ante colorate e cassetti interni che riprendono in gradazione il colore dell’anta fu progettato nel 1955 ed è un esempio della grande capacità di Finn Juhl di giocare con i colori. Il FJ Sideboard e molti altri arredi di Finn Juhl sono stati rilanciati da OneCollection che da alcuni anni ne ha acquisito i diritti di produzione. OneCollection riproduce fedelmente i pezzi di questo grande progettista utilizzando sia le tecniche artigianali che le moderne tecnologie.
La serie di madie Monks disegnata da Paolo Cappello per Valsecchi 1918 è caratterizzata dal profilo colorato in rilievo che sottolinea ante e cassetti. Questo motivo si ispira alle partiture tipiche delle case tradizionali giapponesi. Il colore dei profili che segnano le facciate è ripreso nei piedini. Le madie Monks possono essere utilizzate come pezzo unico oppure in gruppo diventando l’elemento di composizioni ritmate da colori diversi.
Il motivo a rilievo che decora le ante della credenza Alba di Pinch si ispira alle tecniche scultoree in gesso della metà del secolo. Ha due cassetti nel vano centrale e ripiani nei due vani laterali.
Kabino disegnata da Simon Legald per Normann Copenhagen è una credenza dal disegno semplice e asimmetrico con ante bianche o grigie. Il motivo a forature che muove la superficie di una delle ante scorrevoli ha anche la funzione di permettere l’utilizzo del comando della TV anche ad ante chiuse.
La madia Code di Zaven per Miniforms è caratterizzata da un motivo a rigature orizzontali e verticali che enfatizza la ripartizione delle ante e contrasta con la linea del basamento tagliato a 45°. La struttura è di mdf colorato in pasta.
HASHTAG
#design #mobili #arredamento #designlover #designblog
Page 1 of 2