Dopo aver studiato arte orafa alla Rhode Island School of Design, la designer koreana Yong Joo Kim ha iniziato a creare gioielli con i tradizioni materiali preziosi.
In seguito l’artista ha iniziato ad esplorare le potenzialità di materiali alternativi e ne ha identificato uno che ha particolarmente stimolato la sua creatività: il Velcro.
Manipolando questo materiale “povero” ma estremamente “intelligente”, Yong Joo Kim è rimasta sorpresa dalle sue potenzialità, tanto è vero che per sei anni ne ha sperimentato l’applicazione nella creazione di gioielli.
Interagendo con il Velcro in modo molto istintivo come un musicista che improvvisa un assolo, la designer ha generato una varietà di forme che ha poi perfezionato per dare vita a una collezione di gioielli di grande bellezza e originalità.
Caratterizzati da forme contemporanee morbide e complesse, i collier, i braccialetti, le spille e gli anelli di Yong Joo Kim sfidano le regole convenzionali del design del gioiello basate sul valore intrinseco del materiale.
I gioielli di Velcro di Yong Joo Kim sono stati esposti in numerose gallerie internazionali e sono entrati a far parte delle collezioni permanenti del Museum of Arts and Design’s (MAD) e del Gruppo Velcro.
I gioielli di John Moore
Il designer di gioielli inglese John Moore è cresciuto in una famiglia dove la creatività è sempre stata di casa. Dalla madre orafa e dal padre artista ha ereditato la passione per l’arte in tutte le sue manifestazioni. Fin da piccolo ha studiato danza, teatro, musica e si è dedicato al disegno e alla costruzione di oggetti cimentandosi con tecniche e materiali diversi.
Quando era ancora bambino, John Moore visitò con i genitori il Pitt Rivers Museum di Oxford. Questa esperienza si rivelò molto importante per il suo futuro percorso artistico: John rimase infatti molto colpito da una collezione di shrunken heads, le teste umane decapitate e decorate usate come trofei e oggetti rituali dalle tribù della foresta amazzonica.
Studiando arte al Warwickshire College e 3D Design alla Manchester Metropolitan University, John Moore scopre di avere una grande passione per il design del gioiello.
Utilizzando l’alluminio anodizzato, l’argento e l’acciaio, Moore ha creato dei pezzi unici estremamente moderni caratterizzati dall’abbinamento di colori vivaci e da dimensioni generose.
I gioielli di John Moore sono delle sculture che decorano il corpo valorizzandone le linee e il movimento. Le collezioni comprendono collane, pendenti, bracciali e orecchini.
Gioielli di Etsuko Sonobe
Con i suoi gioielli Etsuko Sonobe interpreta l’eleganza in modo particolare: a differenza delle classiche incastonature, la bellezza delle pietre e delle perle è messa in risalto con strutture in oro pensate come dei piccoli scrigni scultorei che valorizzano la preziosità del contenuto.
Nei pezzi mostrati in questo articolo, le perle e le pietre sono inserite in gabbie d’oro fatte di tratti sottili oppure sono contenuti in piccoli volumi messi in sequenza o ancora sono intervallati a forme geometriche parzialmente sovrapposte le une sulle altre.
In questo modo nei gioielli di Etsuko Sonobe l’elemento prezioso non è mai esibito o messo in primo piano ma viene rivelato con sobrietà e delicatezza.
Dopo gli studi in design del gioiello alla Musashino Art University di Tokyo, Etsuko Sonobe ha collaborato con importanti firme del settore orafo. Parallelamente ha anche creato delle sue collezioni che sono state selezionate per importanti esposizioni internazionali e che fanno parte delle collezioni di musei come il National Museums of Scotland, il Museum Boymans van Benningen e la The Marzee collection.
Le creazioni dell’artista giapponese Mariko Kusumoto sono delicate e impalpabili. Dentro le forme semi trasparenti che ricordano la sensualità delle creature degli abissi marini si intravvedono altri elementi che riproducono inflorescenze o morbidi volumi dalle linee geometriche. Le piccole opere d’arte surreali di Mariko sono fatte di sottile tessuto sintetico scaldato e modellato manualmente; in alcuni casi questi elementi vanno a comporre installazioni poetiche mentre in altri diventano gioielli da indossare.
Dopo gli studi a San Francisco e a Tokyo, Mariko Kusumoto si è dedicata alla lavorazione dei metalli per passare poi alla sperimentazione di altri materiali con qualità e potenzialità decisamente diverse. In particolare le collezioni realizzate con i materiali tessili sono partite dallo studio della Tsumami zaiku, una tecnica artigianale che risale al periodo Edo e che ha delle affinità con l’arte degli origami. Queste antiche tecniche venivano impiegate per creare gli ornamenti delle acconciature delle donne che indossavano i kimoni.
Le opere di Mariko Kusumoto fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private.