Le creazioni firmate da Ibride hanno sempre qualcosa di misterioso e inconsueto.
Come suggerisce il nome di questo studio di design francese, la sintesi o l’incrocio fra due funzionalità diverse è spesso alla base dell’originalità dei prodotti.
L’aspetto grafico è un ingrediente fondamentale e la poesia, il sogno, l’evocazione di epoche passate e di Paesi lontani sono i temi ricorrenti.
Ad esempio, i vasi della collezione Faux Semblants che evocano le forme dei preziosi vasi cinesi, non sono esattamente ciò che sembrano.
Ogni vaso si scompone infatti in diversi “strati” così si trasforma in un sofisticato servizio per la tavola.
Una volta scomposti, i vasi monocromatici rivelano i colori delle bellissime grafiche che decorano ogni elemento.
Per scoprire il lato nascosto dei vasi, l’utilizzatore deve interagire con essi.
Prima ancora di capire che il vaso si può scomporre, si rimane sorpresi già alzando il coperchio perché all’interno non c’è un volume vuoto.
Questa ambiguità che coniuga funzioni diverse in un solo oggetto è molto intrigante ma ha anche una valenza pratica perché, quando il servizio da tavola non serve, diventa un elegante oggetto decorativo.
Lo studio Ibride è nato nel 1996 dall’incontro la grafica Carine Janin e i fratelli designer Rachel e Benoît Converse.
Il design di Ibride sfida la normale percezione degli oggetti giocando sulla doppia identità / funzione degli oggetti e sulla sintesi fra passato e presente, fra reale e immaginario.
I vasi scomponibili della collezione Faux Semblants di Ibride