Nei rivestimenti murari ma anche nelle pavimentazioni, dopo un lungo periodo in cui hanno predominato le superfici materiche omogenee e monocromatiche, tornano finalmente i decori.
Questo ritorno, che permette una maggiore libertà creativa nella decorazione degli interni, non è solo un fatto di revival ma è dovuto alle qualità raggiunte dai prodotti grazie alle tecnologie innovative ormai largamente impiegate nel settore.
Rispetto alle piastrelle di ceramica industriali di una volta dove i decori manuali risultavano finti, ora la precisione della stampa digitale permette di riprodurre fedelmente l’imprecisione e la spontaneità che caratterizzano il “fatto a mano”.
Ma non solo: le superfici su cui appoggiano i decori sono talmente materiche che quasi non si distinguono dai materiali naturali come la pietra o il cemento.
In questa tendenza si inserisce Shades disegnata da Gordon Guillaumier per Ceramiche Piemme.
Questa collezione di rivestimenti e pavimentazioni in gres fine porcellanato nasce da un’ispirazione artistica.
Sulle tonalità di base effetto cemento si sovrappongono delle delicate pennellate ad acquerello la cui imperfezione tipica del fatto a mano viene riprodotta in modo realistico con la stampa digitale.
Le piastrelle ad impasto colorato rievocano la tradizione delle maioliche classiche non solo nei decori ma anche nei formati:
accanto alle moderne lastre 60X60 e 60X120 cm, la collezione comprende piastrelle decorate esagonali che ricordano le tradizionali cementine e piastrelle 20X20 cm, formato tipico delle maioliche classiche.
Le quattro tipologie di decoro, ciascuna declinata in cinque tonalità cromatiche che vanno dal blu all’azzurro, dal bianco al dorato e al carta da zucchero, si appoggiano su cinque tonalità di base effetto cemento.
Pavimentazioni e rivestimenti Shades con pennellate ad acquerello
Se vi piace l’atmosfera rustica e retrò delle case di una volta, potete ricrearla con le piastrelle che riproducono il look delle cementine di recupero.
Ricordate però che le cementine sono anche un’idea interessante per creare un bel contrasto che scalda un interno molto moderno.
Se volete approfondire qual è la vera storia delle cementine, ne abbiamo già parlato in un altro articolo a cui vi rimandiamo.
Come abbiamo già detto, è molto difficile trovare delle cementine originali.
Ecco perché molte aziende ne stanno proponendo delle belle imitazioni.
Quelle della Collezione Ottocento di Ragno sono in grés porcellanato, un materiale molto resistente e facile da pulire.
Gli otto colori delle piastrelle della collezione nel formato 20X20 cm sono neutri e polverosi, in tonalità calde o fredde.
Nella variante decorata, Ottocento propone pattern di 20 elementi decorativi diversi in due varianti di colore, dove i motivi sono quelli geometrici tipici dell’epoca.
Le piastrelle, adatte sia per le pavimentazioni che per i rivestimenti murari, possono anche essere utilizzate per rivestire pannelli decorativi, piani di lavoro in cucina o per creare dei “tappeti” decorativi per animare pavimentazioni più omogenee.
Collezione Ottocento di Ragno : l’atmosfera retrò delle cementine
A partire dagli anni ’70, i rivestimenti in ceramica con colori squillanti e superfici brillanti hanno imperversato per decenni.
Oggi, grazie al revival degli stili retrò, ritornano invece di gran moda le piastrelle decorate in pastina colorata di cemento.
Le rivisitazioni moderne di queste piastrelle tradizionali entrano nelle case moderne ed eclettiche creando una piacevole atmosfera retrò, calda e accogliente.
Alle piastrelle in cemento di una volta viene oggi spesso attribuita una nobiltà e un pregio che nella loro epoca in realtà non avevano.
Probabilmente ciò è dovuto al fatto che queste pavimentazioni sono diventate rare perché nel corso delle ristrutturazioni sono andate perdute.
Ne resta testimonianza solo in alcuni palazzi e residenze nobili risalenti alla seconda metà del 1800 fino all’inizio del 1900.
Questa associazione porta a pensare che si tratti di un materiale raro ed esclusivo.
In realtà, piuttosto che con le piastrelle in cemento, le residenze aristocratiche venivano decorate prevalentemente con materiali più preziosi come le maioliche o i pavimenti alla veneziana.
La vera storia delle piastrelle di cemento ha un’origine ben più popolare e diffusa.
Questi rivestimenti divennero infatti molto comuni nell’edilizia popolare delle periferie delle grandi città.
Gli immigrati arrivati dal sud che vi abitavano, non potendo permettersi di decorare la casa con materiali preziosi e tappeti pregiati, ne fecero largamente uso soprattutto nelle cucine e nei bagni.
Le piastrelle, chiamate più normalmente “cementine“, erano fabbricate con il cemento Portland, un materiale che veniva utilizzato per preparare il calcestruzzo e che divenne largamente prodotto dopo la rivoluzione industriale.
Come la graniglia, le cementine sono composte da una base di sabbia e cemento in cui vengono miscelati frammenti di marmo e ossidi naturali.
Lo strato superficiale, la cosiddetta “pastina”, è composto di cemento, sabbia finissima e ossidi di ferro.
A differenza delle cementine, la graniglia contiene frammenti più grandi che risultano ben visibili.
La graniglia inoltre veniva levigata e lucidata mentre le cementine erano rese idrorepellenti e anti-macchia con un trattamento a base di olio di lino.
La diffusione delle cementine fu quindi dovuta principalmente al loro costo contenuto.
Le cementine inoltre erano robuste e facili da posare. Ecco perché vennero anche molto utilizzate nei locali pubblici e nei teatri nel centro città.
La piacevolezza estetica dei motivi dipinti a mano che raffiguravano greche, fregi e fiori creavano composizioni che ricordavano l’effetto dei tappeti, con illusioni ottiche che hanno anticipato i decori delle piastrelle di ceramica degli anni ’70.
Si può quindi dire a tutti gli effetti che le cementine sono una versione nazional-popolare degli stili liberty e decò.
Le cementine una volta venivano utilizzate sia per le pavimentazioni che per i rivestimenti murari, in formati quadrati o esagonali di dimensioni 20X20 o 25X25 o superiori.
Sulla scia del revival degli stili retrò, Le cementine ritornano di moda .
Però trovarne oggi delle originali da recuperare è molto difficile perché ne restano solo nei vecchi magazzini e nei mercati non ristrutturati.
Per questo molte aziende propongono delle collezioni di cementine per rivestire oltre ai bagni e alle cucine, anche la zona giorno o gli arredi come ripiani e tavoli.
Per contenere il prezzo, i decori delle cementine vengono oggi perlopiù stampati in serie e i formati delle piastrelle sono più piccoli rispetto al passato.
Ci sono però dei brand di lusso che propongono delle cementine ancora oggi lavorate artigianalmente e dipinte a mano.
Ad esempio Bisazza, azienda famosa per i mosaici in vetro, propone Cementiles Collection.
Gli interni che mostriamo nelle foto di questo articolo sono decorati con questa pregiata collezione di piastrelle.
Per crearne i decori, Bisazza ha collaborato con noti designer come ad esempio Tom Dixon, Jaime Hayon, India Mahdavi, Paola Navone, Carlo Dal Bianco e David Rockwell.
Le piastrelle Cementiles Collection sono proposte in una vasta palette di colori e in due formati: il formato quadrato 20X20 cm e quello esagonale 20X23 cm.
Le cementine ritornano di moda
La collezione di piastrelle in gres porcellanato Azulej di Patricia Urquiola per Mutina permette infinite soluzioni decorative combinando le tantissime grafiche che riprendono in chiave moderna i bellissimi motivi delle antiche maioliche artigianali. La particolare tecnica di stampa digitale a freddo fa sì che i disegni dai colori neutri assumano un aspetto naturalmente irregolare che unisce il fascino del “fatto a mano” con le elevate prestazioni di un materiale ad alta tecnologia.
Utilizzando una tecnica della metà del secolo XIX che permette di fabbricare mattonelle senza necessità di cottura, la spagnola Enticdesigns produce cementine con decori geometrici, stile Art Nouveau e modernisti. La linearità delle grafiche si presta benissimo anche per creare un interessante contrasto in uno spazio molto moderno.