Al Salone del Mobile di Milano, Lema ha presentato numerosi nuovi prodotti diversi per ispirazione ma tutti accomunati da un’eleganza sobria e senza tempo.
In questo articolo ne mostriamo alcuni.
Il tavolo Alamo (foto sopra) disegnato da David Lopez Quincoces ha un design minimalista leggero molto sofisticato.
Il tavolo reinterpreta lo stile degli anni ’40 con un accostamento di materiali diversi:
la struttura è in metallo verniciato bronzo patinato mentre il piano, in marmo ricostruito, è caratterizzato da un effetto seminato.
La nuova esclusiva finitura materica è proposta in tre versioni ispirate alle pietre naturali oppure in rovere termotrattato.
La poltrona Alton, sempre di David Lopez Quincoces, è caratterizzata da un design avvolgente molto particolare.
La corda di cuoio è avvolta a mano sulla struttura in metallo verniciato antracite che forma lo schienale a semicerchio.
La seduta accoglie un morbido cuscino.
Areia, anch’essa di David Lopez Quincoces, è una elegante cassettiera dalle linee pulite.
La struttura a vista in metallo bronzo accoglie la base e i cassetti sospesi in noce Canaletto.
La cassettiera è completata da piani in vetro extra chiaro.
La poltrona imbottita Fantino disegnata da Gordon Guillaumier ha forme classiche compatte e sinuose segnate dalla profilatura in gros grain che accompagna la cucitura del rivestimneto in tessuto o pelle.
La poltrona Taiki disegnata da Chiara Andreatti ha un’immagine vagamente orientale molto accogliente.
Lo schienale e la seduta imbottiti di spessore generoso sono sostenuti da una struttura a sezione circolare in frassino tinto rovere termotrattato.
Warp di Francesco Rota è un divano componibile molto elegante caratterizzato dallo schienale con impunture verticali che si svasa leggermente nella parte superiore.
Infine l’armadio Seryasse di David Lopez Quincoces presenta sulle ante a battente una particolare lavorazione a micro doghe verticali che esalta la bellezza del legno di noce Canaletto.
L’eleganza sofisticata dei nuovi prodotti di Lema
Il progettista giapponese Yasuhiko Itoh disse:
“Le culture Giapponese e Italiana sono simili per l’amore verso il legno ed i suoi manufatti in tutte le loro forme e declinazioni.”
Il brand italiano Molteni condivide la passione per il legno nell’accezione descritta da Itoh e il design degli arredi che mostriamo in questo articolo lo dimostrano.
Disegnati in epoche diverse, entrambi gli Arredi Molteni danno al legno forme particolari e molto differenti.
Il primo arredo è la libreria MHC.2 disegnata nel 1959 proprio dal progettista giapponese Yasuhiko Itoh.
La libreria è realizzata in legno curvato, una lavorazione complessa per l’epoca.
La struttura è costituita da stecche che hanno un’anima di iroko con doppio strato di pioppo, impiallacciatura esterna in teak e verniciatura protettiva opaca.
La libreria MHC.2 fa parte della Heritage Collection, una collezione che comprende la riedizione di alcuni pezzi storici dell’archivio Molteni.
Il secondo arredo è ben più recente, si chiama Teorema ed è disegnato da Ron Gilad.
Teorema è una micro architettura che può diventare comodino, cassettiera o semplicemente piano di appoggio.
I contenitori a cassetto o a giorno hanno struttura sfaccettata a diamante ricavata da un unico pezzo rivestito in noce canaletto o eucalipto.
Gli elementi di Teorema possono essere usati singolarmente a terra oppure si possono sovrapporre uno sull’altro per creare composizioni diverse:
regolari con apertura solo su un fronte o su due fronti contrapposti oppure più movimentate dove i cassetti impilati su rotazioni diverse creano una torre a spirale.
La bellissima cassettiera Terrazza di Emiliana Design Studio per Valsecchi 1918 gioca con i toni del rosso. Lo sfasamento nella posizione dei volumi/cassetti impilati l’uno sull’altro crea dei piani di appoggio.
La madia Everyone di Lorenzo Lazzeroni per Former riprende il design nordico degli anni ’60. Il massello di noce dei piani della struttura è richiamato dai piedini conici.
La madia One di Doimo Idea con gli angoli stondati ha ante laccate opache nelle gradazioni del grigio e gambe in tinta.
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Matrioshka di Sasa Mitrovic non è un mobile, sono tanti mobili uno dentro l’altro ognuno con una sua differente funzione: il guardaroba, la cassettiera, la credenza… Quando i mobili sono uno dentro l’altro, le gambe si ripiegano all’interno. L’idea, che prende spunto dalle famose bambole russe Matrioshka, è nata come un gioco e sottolinea come dietro l’apparenza si possa nascondere un contenuto inaspettato. Matrioshka è prodotto da SCS Plus / Ergomade.
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