Non è detto che l’arte debba stare solo appesa alla parete. Il designer Piet Hein Eek in collaborazione con NLXL ha avuto infatti l’idea di riprodurre alcuni dei dipinti dei maestri olandesi esposti al Rijksmuseum di Amsterdam sulla seduta di sgabelli in legno compensato dall’immagine grezza e molto semplice. Prodotti utilizzando tecnologie avanzate, gli sgabelli Plywood Print Stool arrivano smontati in un pacco piatto e sono assemblabili in pochi minuti. Anche per questa ragione questi sgabelli potrebbero essere un bel regalo da mettere sotto l’albero di Natale. Gli artistici Plywood Print Stool sono belli da soli ma ancora più belli in gruppo per formare una originale collezione d’arte privata.
All’interno di Sketch, lo spazio in Conduit Street a Londra dedicato al cibo d’autore del ristoratore Mourad Mazouz e dallo chef Pierre Gagnaire, l’estate scorsa ha riaperto The Gallery, un ristorante dove arte e cibo si incontrano. Il design del locale, che viene periodicamente rinnovato, questa volta è stato curato dalla interior designer parigina India Mahdavi che ha trasformato lo spazio in una scatola tutta rosa con sedute di velluto dello stesso colore. I muri “total pink” sono stati tappezzati dall’artista inglese David Shrigley con una sequenza di oltre 200 sue opere in bianco e nero. I disegni di Shrigley, che decorano anche le stoviglie del ristorante, trattano con tono umoristico e pungente i grandi temi della vita suggerendo spunti di conversazione agli ospiti del ristorante. In occasione del rinnovamento del ristorante, anche le uniformi dello staff sono nuove e ci ha pensato il fashion designer Richard Nicoll.
Prosegue la collaborazione fra il Musée d’Orsay di Parigi e l’azienda italiana Edra che ha già arredato con alcuni dei suoi pezzi la caffetteria dell’Orologio. Per il prestigioso ristorante del Musée d’Orsay, Edra ha realizzato “Nel Blu dipinta di Blu”, una nuova sedia creata dall’artista italiano Jacopo Foggini. Ogni seduta è un pezzo unico realizzato a mano con una nuova tecnica che ha permesso di plasmare il policarbonato e di ottenere una colorazione a pennellate. Le sedie declinate in blu, rosso, giallo e fucsia si ispirano al gesto dell’artista che dipinge una tela con i colori accesi e vogliono essere un omaggio ai capolavori esposti nel prestigioso museo parigino. Le nuove sedie sono state presentate proprio oggi nella Petite Salle del Musée d’Orsay.
Per dimensione, volume, peso e portabilità le realizzazioni dell’artista americana Marjorie Schick non possono certo essere definite “gioielli” nell’accezione comune del termine. Sono piuttosto delle sculture/ornamento tridimensionali che sovrastano la persona che li indossa facendola diventare essa stessa parte della scultura. Rispetto ai normali gioielli, in questo caso la forma cambia completamente la funzione: le costruzioni astratte e molto complesse si dilatano nello spazio circostante e mutano le proporzioni della figura umana modificando la postura e condizionando il movimento. La persona interagisce con l’opera d’arte diventando una scultura vivente che fa da “sfondo” all’opera stessa. Le realizzazioni, fatte con materiali leggeri come il papier-maché, il filo d’acciaio e il compensato, sono composte da forme geometriche il cui ritmo è evidenziato dal contrasto di colori vivaci e brillanti. Il lavoro di Marjorie Schick si inserisce negli anni ’60, quando l’approccio ai gioielli fu rivoluzionato e i materiali tradizionali, le tecniche e i significati sociali dei gioielli occidentali vennero messi in discussione. Le opere d’arte di questa artista creano un impatto e una tensione visiva fra oggetto decorativo e corpo umano che sprigionano grande energia.
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