Sull’onda del trend del vintage, il team creativo di Diesel ha disegnato per Moroso Overdyed, una sedia e una poltroncina dal sofisticato sapore retrò. Su una base di tondino di acciaio piegato sono assemblati schienale, seduta e braccioli (solo nel caso della lounge chair) in multistrato di frassino tinto all’anilina con una particolare tecnica ad “effetto stracciato” che enfatizza l’aspetto vissuto. Le due sedute Overdyed si accompagnano con un tavolino trattato con la stessa tecnica manuale.
Anche Restart Milano propone una coppia di sedute (sedia e poltroncina) che reinterpretano il design anni ’50. La particolarità delle sedute 40 + 10 è la presenza del bracciolo su un solo lato. Anche in questo caso la struttura è in tondino metallico ma lo schienale e la seduta sono imbottiti e rivestiti in tessuto.
Colour di e15 è una lampada che crea nello spazio un’atmosfera suggestiva fatta di colori tenui e riflessioni. Caratterizzata da un design semplice e alternativo rispetto a quello delle tradizionali lampade, Colour si appoggia al muro ed è costituita da due pannelli di vetro uno rosa e l’altro blu che vengono illuminati da un diffusore a luce bianca di forma circolare. A seconda di come sono sovrapposti, questi tre elementi creano giochi di luce diversi che mutano nell’intensità dei colori. Colour disegnata da Daniel Rybakken e Andreas Engesvik più che una lampada è un quadro/scultura che trasforma la luce in forme geometriche.
Anche il tavolino Shimmer gioca con le tonalità tenui e iridescenti del colore. Come suggerisce il nome Shimmer che in inglese significa “bagliore”, questo tavolino ha qualcosa in comune con l’arcobaleno: il particolare effetto cangiante è infatti creato dalla luce che filtra attraverso la speciale finitura multicromatica del cristallo acidato. Guardando il tavolino da angolazioni diverse, i colori cambiano. Shimmer è disegnato da Patricia Urquiola per Glas Italia.
Lo stile dell’interno di questo grande chalet situato vicino a Megeve arredato da Lionel Jadot si potrebbe descrivere in una sola parola: contaminazione. Stili, colori, oggetti decorativi disomogenei, arredi di diverse tipologie, epoche e provenienze si mescolano in un insieme variegato. Pezzi di modernariato ma anche semplicemente vecchi scelti nei mercatini, cose in stile rustico, cineserie, elementi in stile industrial, tessuti e colori inaspettati creano un apparente disordine che però sorprendentemente si risolve in un insieme armonico e accogliente. Il tutto in un contesto tipicamente montano che li rende ancora più inconsueti. La sensazione è di ritrovarsi in una casa di famiglia passata dai genitori ai figli e poi ai nipoti dove ognuno ha aggiunto un pezzo magari portato a casa al ritorno di viaggi esotici. Oppure sul set di un film… non a caso Lionel Jadot si è occupato anche di cinema e teatro. L’ambiente ha un carattere sicuramente molto diverso da quello a cui sono affezionati gli appassionati di design contemporaneo. Però con il clima invernale e l’atmosfera di Natale a tutti viene voglia di ritrovarsi in un contesto più familiare, caldo e informale.
Non è detto che l’arte debba stare solo appesa alla parete. Il designer Piet Hein Eek in collaborazione con NLXL ha avuto infatti l’idea di riprodurre alcuni dei dipinti dei maestri olandesi esposti al Rijksmuseum di Amsterdam sulla seduta di sgabelli in legno compensato dall’immagine grezza e molto semplice. Prodotti utilizzando tecnologie avanzate, gli sgabelli Plywood Print Stool arrivano smontati in un pacco piatto e sono assemblabili in pochi minuti. Anche per questa ragione questi sgabelli potrebbero essere un bel regalo da mettere sotto l’albero di Natale. Gli artistici Plywood Print Stool sono belli da soli ma ancora più belli in gruppo per formare una originale collezione d’arte privata.
Nessun’altra seduta avrebbe potuto adattarsi meglio ad una riduzione di scala formato bambino: infatti la poltrona UP5_6 con le sue forme panciute, giocose e materne e con il pouf/palla legato al piede sembra fatta apposta per attrarre oltre ai grandi anche i più piccoli. Gaetano Pesce la disegnò così, espressiva, antropomorfa e con la palla al piede, ispirandosi al suo personale concetto di donna “sempre stata, suo malgrado, prigioniera di sé”. Questa icona del design emblema della cultura pop disegnata nel 1969 fa parte della Serie UP che in origine era composta da sette pezzi. Serie che oggi con il lancio della UPJ (J sta per Junior) si arricchisce di un ottavo elemento. Oltre ad essere nuova nel design, negli anni ’60 la Serie UP costituì anche una innovazione dal punto di vista tecnologico rappresentando una brillante applicazione della tecnologia del poliuretano a iniezione di cui B&B era pioniera.
A Natale la UPJ sarà protagonista delle vetrine dei negozi monomarca e dei punti vendita B&B Italia di tutto il mondo.