In questo articolo mostriamo le immagini di due prodotti che fanno parte del catalogo del brand Fioroni.
Il primo è T Box, un nuovo sistema componibile disegnato da act_romegialli costituito da contenitori in legno massello di noce o castagno da montare a parete.
Nei contenitori in legno si inseriscono dei divisori in lamiera d’acciaio piegato.
T Box è un sistema versatile che include moduli orizzontali e verticali di diverse dimensioni per realizzare composizioni adatte al living, alla cucina e al bagno.
Il sistema T box ci piace per lo spessore contenuto di soli 13 mm. dei moduli in legno massello e per il piacevole contrasto fra le essenze e il metallo dei divisori.
Il secondo prodotto che vedete nelle immagini è J.M.B. disegnato da CCRZ, un sistema modulare progettato per creare librerie adatte alla casa e all’ufficio.
Formate da pannelli di multistrato resinato industriale di colore nero senza laccature o trattamenti, le librerie J.M.B. si assemblano ad incastro.
Il sistema prevede due versioni:
J.M.B./4.3.2 per librerie bifacciali accessoriabili con chiusure a doppia anta e con cassetti e J.M.B./3.6 per librerie monofacciali completabili con chiusure a doppia anta.
Le librerie J.M.B. ci piacciono per la semplicità del design reso elegante dal nero e per l’effetto rigato visibile nello spessore del multistrato.
A Palermo l’architetto Pietro Airoldi ha firmato il progetto di ristrutturazione di un appartamento al quarto piano di un edificio dei primi del ‘900.
La distribuzione dell’unità abitativa presentava lunghi corridoi e stanze di dimensioni molto contenute.
Lo spazio è stato quindi liberato dalle vecchie murature per ricavare un’ampia zona giorno open space.
Grazie a questo intervento la luce che entra dalle finestre su entrambi i cortili può illuminare perfettamente tutto lo spazio.
La decorazione e le cornici in gesso dei soffitti non sono state eliminate ma restano a memoria della scansione originaria dello spazio.
In questo modo il carattere originario dell’interno viene valorizzato e lo spazio si presenta come un involucro d’epoca che contiene elementi nuovi chiaramente distinguibili.
Gli arredi realizzati in multistrato di betulla e MDF laccato che dividono il living, la zona pranzo e la cucina non arrivano fino al soffitto per non compromettere la continuità dello spazio.
Una continuità che è ulteriormente enfatizzata dal bianco dominante e dalla pavimentazione in listoni di teak che in alcune zone è accostato a grandi inserti realizzati con le cementine decorate recuperate nel corso della ristrutturazione.
Lo studio, le camere da letto e la camera degli ospiti trovano spazio in una zona dell’appartamento più riservata.
Fotografie di Francesco Giardina
La nuova collezione 2018 presentata recentemente alla Stockholm Furniture Fair dal brand svedese Voice è nata sotto la supervisione di Mattias Stenberg.
Il designer, che dal 2017 è diventato consulente creativo di Voice, firma cinque pezzi della nuova collezione:
un daybed che si trasforma in sofà, uno sgabello, un armadio caratterizzato da contorni in rilievo e un armadio contenitore modulare impilabile.
Cate & Nelson firmano invece uno scaffale da muro progettato per poter essere assemblato senza viti.
In questo sistema componibile il design scandinavo è stato ammorbidito per andare incontro anche ai gusti dei clienti di Paesi diversi.
Lo scaffale Tre con montanti grigio antracite e mensole metalliche laccate è invece di Nina Jobs.
Con questa nuova collezione Voice punta a proporre del “nuovi classici” pensati per arredare una casa moderna.
I nuovi arredi riprendono il concetto dei capi “basic” che abbiamo nel guardaroba, quei capi evergreen che conserviamo perché non invecchiano con il passare delle stagioni.
Il design è quindi sobrio ma non troppo minimalista, rigoroso ma non austero. I pezzi sono funzionali, hanno proporzioni equilibrate e colori neutri e sono costruiti con materiali di qualità per durare nel tempo.
Voice è stata fondata nel 1997 da Rolf Fransson e Anders Magnusson. Il brand non produce direttamente ma commissiona i propri pezzi fornitori a accuratamente selezionati.
Il design pulito e concettuale del tavolino Ishi non poteva che essere firmato da designer di origine giapponese.
Ishi è infatti stato creato dallo studio Nendo.
A un primo sguardo i volumi monolitici in pregiato cedro del Libano che sostengono il piano in vetro possono ricordare lo scenario naturale di uno specchio d’acqua.
Attraverso la trasparenza dell’acqua si scorgono i grandi sassi levigati dalle correnti.
Al di là di questa prima interpretazione legata all’immagine estetica, la composizione evoca anche significati più concettuali.
Il nome giapponese Ishi indica infatti il percorso per raggiungere uno scopo.
Se si guarda più attentamente il tavolino, si può notare che dei dodici “sassi” sotto al cristallo solo sei hanno lo scopo funzionale di sorreggere il piano.
Gli altri sei sono semplicemente lì per completare il paesaggio.
L’aspetto scultoreo ed essenziale del tavolino Ishi trasmette il senso di pace e tranquillità che solo la bellezza pura della natura è capace di infondere.
Il tavolino Ishi fa parte del catalogo DePadova.