Con “Firenze Carpet collection”, Opinion Ciatti offre un sorprendente cambio di prospettiva: come in un gioco di specchi la magnificenza di alcune delle più belle architetture di Firenze di cui normalmente si può godere solo guardando in sù viene riportata sulla terra. I decori dei sei tappeti della “Firenze Carpet collection” riprendono infatti fedelmente l’interno delle cupole delle Cappelle Medicee, il soffitto della basilica di San Lorenzo e il cortile del palazzo del Bargello. Attratti dalla morbidezza dei tappeti fatti di velluto tufting, per rispettare la bellezza dell’arte ma forse anche per dominare un leggero senso di vertigine, si camminerà sopra le architetture rovesciate in punta di piedi.
Il design della nuova collezione è firmato da Sebastiano Tosi e Lapo Ciatti.
L’elegante poltrona D.154.2 fu disegnata da Gio Ponti per Villa Planchart, la residenza che l’architetto italiano progettò nel 1953 per i collezionisti Planchart. La villa, ritenuta da Gio Ponti come “Opera maestra”, fu concepita per integrarsi nel paesaggio circostante: l’edificio ricorda le forme di una farfalla che, dopo aver attraversato l’oceano atlantico, si posa dolcemente sulla cima della collina che sovrasta Caracas. Anche le linee svasate della poltrona D.154.2 ricordano questa immagine. Oggi la bellissima seduta viene prodotta da Molteni con scocca in poliuretano rigido e controscocca in poliuretano morbido completato da un cuscino rivestito in una ampia gamma di tessuti.
Il progetto di questa casa nella regione catalana della Spagna sviluppato dallo studio Anna & Eugeni Bach si rifà all’architettura dei magazzini agricoli tradizionali tipici della zona. L’edificio è stato quindi pensato in modo da potersi inserire armoniosamente nel paesaggio rurale della zona, così come stabilisce la severa normativa che regola l’edilizia nella regione. Per garantire la privacy della famiglia che abita la casa, nello spazio interno di notevole altezza sono stati inseriti ambienti più contenuti e raccolti. Per poter essere tutti illuminati dalla luce naturale e per godere della bellezza del panorama, gli ambienti distribuiti su più livelli sono stati dotati di aperture a finestra. Negli interni il bianco e il grigio chiaro della pavimentazione continua contrastano con il tono rossastro di ampie murature in mattoni lasciati a vista e con i toni biondi del legno utilizzato per la struttura del soppalco. Attraverso ampie porte finestre vetrate, il living al piano terra si apre su una grande area esterna sormontata la una esile struttura metallica che d’estate può essere coperta. Gli spazi interni sono messi in connessione grazie a grandi porte scorrevoli. In tutti gli ambienti, gli arredi sono pochi e molto semplici.
L’installazione artistica di Cracking Art dal 21 settembre anima Palazzo Niemeyer, la sede di Segrate del Gruppo Mondadori. Prima di arrivare in questa location appena fuori dalle porte di Milano, gli animali giganti creati dal gruppo di artisti Cracking Art ha già girato tutto il mondo per vent’anni con 375 eventi che hanno toccato città come New York, Mosca, Bangkok ma anche Roma, Trieste e Firenze. A Segrate gli animali si sono insediati non solo fra i pilastri del bellissimo edificio di Oscar Niemeyer ma anche nel parco del paesaggista Pietro Porcinai e nello specchio d’acqua. Le oltre 280 opere d’arte riproducono in dimensioni maxi chiocciole, lupi, rane, suricati e rondini, cinque specie di animali di cui ognuna rappresenta simbolicamente un valore importante per il vivere comune. Inoltre gli animali colorati, essendo fatti di plastica riciclata, sensibilizzano il pubblico in modo originale e spettacolare sui temi ecologici e ambientali e sulla valorizzazione di aree e monumenti di particolare interesse storico e architettonico. Un messaggio sintetizzato nel nome dell’installazione “Rigeneramento”, accompagnato dallo slogan “L’arte che rigenera l’arte”. Con l’invasione allegra e pacifica di Cracking Art, gli animali si riappropriano in modo singolare di territori che gli umani hanno occupato ma che, vale la pena di ricordarsi, continuano ad essere anche i loro.
La singolare forma triangolare di questa casa progettata per la sua famiglia dall’architetto Leo Qvarsebo di Equador Stockholm e costruita interamente in legno si riflette sui volumi di ogni spazio interno. Il living con cucina a vista al piano terra illuminato da grandi finestre e porte vetrate scorrevoli e completamente rivestito in pannelli di compensato di pino svedese è caratterizzato da un arredamento molto semplice realizzato nella stessa essenza. Con una scenografica scala a più rampe dalla zona giorno si accede ai livelli superiori dedicati alle camere da letto, anch’esso arredati in modo molto semplice ed essenziale. Ogni camera gode di un bellissimo panorama sulla costa e sul mare da un lato e sulla foresta dall’altro. Il tetto appuntito formato dalle due falde che scendono in continuità fino a terra è interrotto da grandi abbaini e può essere scalato come se fosse una parete di free climbing.