Con questo articolo inauguriamo una serie di post che speriamo siano utili a chi deve ristrutturare una nuova casa.
Il prossimo articolo della serie verrà pubblicato il 27 settembre. Tornate a leggerci!
Ristrutturare la casa è da molte persone considerato un grande stress… ed è vero!!
La ristrutturazione è un’operazione complessa e articolata che necessita di molto tempo ed energia.
Il percorso comprende numerose fasi:
Nonostante la complessità di tutto il processo e lo sforzo economico messo in campo, molte persone decidono ancora di fare da sé, senza ricorrere all’aiuto di un professionista.
Una decisione di cui spesso ci si pente lungo il percorso perché, quando si affronta una ristrutturazione, i problemi in corso d’opera sono all’ordine del giorno.
In molti altri settori professionali, anche per questioni di poco conto, non ci si sognerebbe mai di fare da soli.
Sorprende quindi che nel caso di un tema complicato e molto oneroso come la ristrutturazione di una casa non tutti si affidino ad un professionista.
Bisogna sfatare questo “mito”: ricorrere a un interior designer non è un lusso riservato a chi ha elevate risorse economiche e vuole una “casa di design”.
E’ una scelta che si rivela premiante per tutti, in termini di stress ma anche sul piano economico perché si fanno le scelte corrette evitando gli errori.
Se decidete di fare da soli, dovrete essere pronti a far fronte in prima persona a tutti gli aspetti che un progetto di ristrutturazione comporta.
E per procedere nel modo giusto dovrete farvi una “cultura” in un ambito che non è il vostro.
Affidandovi a un interior designer avrete un unico interlocutore esperto che coordinerà per voi tutte le fasi del progetto e le diverse professionalità che contribuiscono alla sua realizzazione.
E soprattutto non sottrarrete tempo a tutti gli altri vostri impegni.
Nei prossimi articoli approfondiremo ulteriormente l’argomento. Il prossimo articolo della serie verrà pubblicato il 27 settembre. Tornate a leggerci!
Ristrutturazione #1 : perché conviene rivolgersi a un interior designer
All’interno di un cortile di Milano, l’architetto Stefania Micotti ha ristrutturato un fabbricato su due piani che era precedentemente adibito a carrozzeria.
Nonostante la natura industriale e l’aspetto grezzo, l’edificio aveva un grande potenziale e si prestava molto bene a diventare un’abitazione.
Gli elementi architettonici tipici dei fabbricati industriali come le grandi finestre e il disegno della facciata sono stati conservati a testimonianza della precedente destinazione d’uso.
All’interno, il ferro della grande trave a vista originale è stato ripreso nei nuovi infissi caratterizzati da un disegno a quadri tipico delle officine.
Nella zona cucina è stata progettata una griglia metallica verniciata di bianco che crea la struttura portante per gli arredi e gli elettrodomestici.
Inoltre la griglia salendo fino al soffitto costituisce un ancoraggio per i faretti.
Per addolcire il carattere industriale dello spazio, la pavimentazione in cemento con finitura naturale del living è stata accostata nella zona cucina a piastrelle esagonali dal sapore retrò.
Delle classiche piastrelle diamantate sono state invece utilizzate nel rivestimento dei bagni.
Il carattere dello spazio è stato reso più caldo e domestico con mobili realizzati su misura in una essenza chiara.
Inoltre l’arredamento è un mix eclettico di pezzi di modernariato, antiquariato e vintage.
Il ferro torna anche nella scala a chiocciola che sale al livello superiore, dove la pavimentazione della zona notte è in legno.
Da questo livello si accede al terrazzo che è parzialmente riparato da una struttura scenografica.
Da carrozzeria a moderna abitazione eclettica
I trend più sofisticati dell’interior design puntano sempre più ad un arredamento eclettico che miscela pezzi di stili ed epoche diverse.
Questo tipo di arredamento infatti riesce a dare alla casa una personalità unica che la distingue da tutte le altre.
Comporre un arredamento omogeneo tutto contemporaneo o tutto scandinavo è senza dubbio più facile:
una volta scelto lo stile si tratterà di declinarlo coerentemente in tutti gli ambienti.
Al contrario, accostare pezzi di natura e origine diversa è davvero un’arte!
Apparentemente mischiare pezzi diversi potrebbe sembrare facile e istintivo, invece è un esercizio creativo molto preciso.
Per farlo in modo equilibrato e armonioso ci vogliono molto gusto e grande controllo.
Ed essere degli appassionati di arredamento e dei buoni conoscitori della storia del mobile è sicuramente di aiuto.
Se questo non è il vostro caso, è sicuramente meglio affidarsi a un bravo interior designer che fa di questi temi il suo pane quotidiano.
Un professionista competente sa infatti pescare nel suo “archivio/catalogo mentale” tutta le informazioni per creare un giusto mix.
Ed eventualmente è anche in grado di progettare degli arredi su misura pensati appositamente per la vostra casa.
Potrebbe esere fuori luogo arredare con pezzi di stili ed epoche diverse un appartamento recente e anonimo come ce ne sono tanti oggi.
Questo tipo di arredo sta decisamente meglio se nella casa c’è almeno un parquet meno recente con una posa particolare o se sono presenti degli elementi d’epoca.
Ricordatevi che anche l’età dell’edificio conta per dare coerenza al tutto!!
Per chiarire meglio, ecco un esempio:
avete presente l’effetto kitch di un arredamento rustico magari accompagnato da una finta parete di mattoni a vista e da un camino da baita di montagna in un appartamento all’ottavo piano di un condominio recente in città?
Quindi attenzione… componete un arredamento eclettico solo se il contesto lo giustifica.
Ad esempio una libreria o a una credenza anni ’60 in teak potrebbe essere accompagnata da una coppia di pouf o tavolini anni ’50.
Oppure da una grande poltrona bergère vintage, da un pezzo icona del design italiano anni ’70 o ancora da un daybed capitonné Bauhaus.
I colori degli imbottiti? I toni intensi del blu notte, del verde bottiglia e del giallo dorato oppure i delicati colori pastello.
Il tessuto d’elezione è il velluto.
Tenete conto che in questo tipo di arredamento si inseriscono molto bene i metalli (l’oro, l’argento, l’ottone) da richiamare però in altri elementi.
Per arredare con un mix di stili ed epoche diverse potete ad esempio scegliere un lampadario molto decorativo e dargli la giusta evidenza.
Evitate se possibile i faretti incassati nel soffitto perché hanno sempre un’immagine fredda e molto tecnica…
…a meno che non vogliate enfatizzare con un cono di luce un oggetto particolarmente importante.
Selezionate oggetti decorativi di qualità, senza però mai eccedere nella quantità e trovate per loro la giusta collocazione.
Ricordate però che per arredare con un mix di stili ed epoche diverse non basterà mettere qua o là qualche oggetto decorativo di un’altra epoca o stile.
Se gli oggetti non sono inseriti in un arredamento coerente, potreste rischiare che risultino degli “intrusi” o peggio ancora… dei soprammobili vecchi ereditati dalla zia.
Sempre in tema di decorazione, fate attenzione ai quadri che devono essere sapientemente “impaginati” sulla parete o appoggiati su un piano secondo una logica ben studiata.
Occhio alla scelta delle cornici: o sono essenziali e tutte uguali oppure molto diverse fra di loro… evitate la via di mezzo e il posizionamento casuale.
Se per la decorazione siete in difficoltà, tenete conto che uno specchio con una bella cornice in metallo o dei cuscini rivestiti con un tessuto elegante possono essere la soluzione.
Oppure posizionate dei vasi che potrete animare con delle composizioni di fiori freschi o anche semplicemente con dei rami o con una grande foglia a stelo lungo.
Inserite dei pezzi particolari anche in altre stanze della casa per evitare di creare un “caso isolato” in un solo ambiente.
Per le pareti evitate colori troppo vivaci e preferite le sfumature del grigio oppure le tonalità tenui pastello.
Inoltre ricordate che la carta da parati con decori vagamente retrò è molto adatta a creare il giusto contorno per un arredamento di stili ed epoche diverse.
Parleremo di una tipologia di sofà che si inserisce molto bene in questo contesto.
Arredare con un mix di stili ed epoche diverse
Questo piccolo appartamento di 33 metri quadri posto al piano alto di una torre residenziale di Taipei si sviluppa su tre livelli.
L’ampia zona dell’ingresso rappresenta il punto di snodo dello spazio:
scendendo qualche gradino si accede all’ambiente cucina che fronteggia il bagno;
percorrendo invece la scala in metallo bianco si sale sul soppalco che ospita la camera da letto.
Per ottimizzare gli spazi e minimizzare la quantità di materiale necessario per realizzare l’arredamento, il team di PhoebeSayswow Architects ha progettato un unico grande arredo in legno di betulla che assolve a diverse funzioni.
Questo elemento si sviluppa su uno dei lati dello spazio e arreda senza soluzione di continuità tutti gli ambienti.
Nell’ingresso, arredato solo con un divano e un tavolino, l’arredo è disegnato a libreria.
Proseguendo nello spazio attiguo, l’arredo forma il blocco cucina.
Lo stesso elemento si estende anche al livello superiore dove diventa armadiatura a servizio della zona notte.
Questo grande arredo “passante” caratterizza in modo omogeneo l’estetica di tutto l’appartamento.
Benché siano posti su due livelli leggermente diversi, l’ingresso/living e la cucina sono uno spazio continuo.
L’ampiezza dei gradini che mettono in connessione i due ambienti è stata studiata per far sì che i scalini possano essere utilizzati da seduta per il tavolo da pranzo rotondo.
Le due zone sono anche scandite da un cambio di pavimentazione:
per la zona cucina e per il bagno sono state scelte delle piastrelle bianche smaltate con fughe a contrasto in stucco rosa.
Invece l’ingresso/living e il soppalco sono pavimentati con listoni in legno.
La dimensione ridotta del soppalco rispetto al livello sottostante permette una maggiore illuminazione naturale di tutto l’appartamento.
Inoltre, dal punto di vista visivo questa configurazione non compromette la continuità dello spazio.
La scala metallica bianca che conduce alla zona notte è montata su ruote e scorre nella trave del soppalco:
questo sistema permette di spostare la scala per poter accedere ai vani chiusi dei mobili della cucina.
L’insieme di questi accorgimenti progettuali ha permesso uno sfruttamento ottimale di tutto lo spazio disponibile.
Un fattore molto rilevante per i proprietari che, acquistando questo spazio, volevano ottimizzare il loro investimento in una città dove il mercato immobiliare ha costi elevati a causa dei pochi terreni edificabili disponibili.
Con questo progetto PhoebeSayswow Architects ha definito un prototipo di mini appartamento moderno, comodo e piacevole da vivere che, nonostante la metratura limitata, ha tutte le caratteristiche giuste per poter essere affittato alle persone che lavorano in città.
Mini appartamento a Taipei : 33 mq ben sfruttati
La famiglia che abita questo ampio spazio nel sottotetto ha chiesto all’architetto Stefano Viganò di intervenire a lavori già iniziati.
Le divisioni degli spazi già ultimate dovevano essere conservate mentre la zona giorno open space a doppia altezza doveva essere riorganizzata.
Nella zona centrale del living ai lati del grande camino è stato allestito il salotto.
Sui fronti opposti sono stati organizzati da un lato lo studio isolato con un grande serramento in ferro e vetro, dall’altro la zona pranzo con cucina a isola.
Lo studio è stato arredato con una grande libreria che percorre la muratura a doppia altezza.
In cucina invece il bancone dotato di piano cottura e lavello è sormontato da una struttura in ferro a cui sono ancorate delle mensole pensili in vetro.
Gli elementi orizzontali della struttura in ferro creano un piacevole raccordo con la porzione dell’armadiatura caratterizzata da ante in abete di recupero.
Nel living, accanto alla scala in ferro e legno che conduce alla zona TV sul soppalco, è stata inserita a filo muro un’armadiatura con nicchie che riprende nelle ante il legno di recupero già utilizzato nella zona cucina.
La pavimentazione continua è in rovere mentre il parapetto della scala e del soppalco sono in vetro.
Foto Marcello Mariana
Abitazione nel sottotetto firmata Stefano Viganò