Il progetto di conversione di una ex cappella dell’ospedale militare di Anversa nell’elegante ristorante The Jane nasce dalla collaborazione dell’olandese Piet Boon che ha curato il design degli interni con Studio Job e .PSLAB. La parte centrale della grande navata è arredata con tavoli rotondi neri mentre lungo il perimetro sono state posizionate delle ampie sedute. Nella zona in cui c’era originariamente l’altare c’è ora un volume in vetro e ferro che contiene la cucina. Il soffitto affrescato e il pavimento di piastrelle bianche e nere sono stati conservati mentre le grandi vetrate della chiesa sono state sostituite con cinquecento pannelli di vetro colorato creati dallo Studio Job. Le immagini raffigurate nei pannelli sono un originale mix di soggetti a tema religioso e di elementi che hanno a che fare con il cibo e la cucina. Il bellissimo grande lampadario con bacchette in ferro e sfere di vetro soffiato che caratterizza ulteriormente l’ambiente è opera dei lighting designer di .PSLAB. Sulla balconata della cappella si snoda un grande bancone bar con piano in legno di ulivo e sgabelli neri. La suggestione della location e la particolarità dell’intervento di architettura di interni rendono The Jane sono un eccezionale teatro dove sperimentare la raffinata cucina dello chef stellato Sergio Herman e dello chef Nick Bril.
Lo studio olandese di architettura Hilberink Bosch Architecten ha convertito un vecchio garage con facciata in mattoni in un grande spazio da utilizzare in parte come abitazione e in parte come ufficio. L’ambiente è articolato su tre livelli tutti open space. Al piano terra, ai lati del passo carraio, sono visibili attraverso pareti finestrate due ambienti di lavoro. Si accede quindi ad un grande atrio centrale a tutta altezza, illuminato dalla luce naturale che entra dalle falde del tetto vetrate sorrette da capriate metalliche. Attraverso un grande portale costruito con un originale patchwork di vecchie porte e ante in legno e vetro, dall’atrio si accede alla zona pranzo che guarda sull’ampio giardino retrostante. Il primo piano è costituito da una grande balconata che si sviluppa sui quattro lati dello spazio. Sulla balconata sono presenti delle zone living arredate con pezzi di design, modernariato e oggetti di recupero. Gli altri ambienti abitativi sono ospitati nella mansarda. La varietà di stili e colori e l’eclettica composizione dell’arredamento realizzato con elementi molto diversi mischiati con grande fantasia e creatività rende tutto l’ambiente caldo, familiare ed estremamente accogliente.
House for mother è un progetto molto recente dello studio svedese di Malmö FAF Architects (Förstberg Arkitektur och Formgivning). La casa, in corso di realizzazione, sarà costituita da due volumi accostati e leggermente sfalsati per una superficie totale di 130 mq. L’impatto visivo esterno dei blocchi sarà estremamente freddo in quanto la facciata e il tetto saranno interamente realizzati in alluminio ondulato. Le aperture vetrate interromperanno l’alluminio con un gioco di simmetrie e asimmetrie ripreso dalla diversa inclinazione delle falde che sovrastano i due volumi. L’interno invece sarà scaldato da rivestimenti in legno. In un volume ci saranno la cucina e la zona living mentre la lavanderia e il bagno troveranno spazio in un piccolo volume attiguo. Nello spazio parzialmente su due livelli all’interno del secondo volume sono previsti invece le camere da letto e lo studio. La pavimentazione in cemento della zona living continuerà ad una quota più alta per costruire una panca. Gli arredi saranno molto semplici e minimali in perfetto stile scandinavo.
L’architettura di questa grande casa immersa nel paesaggio tropicale delle Hawaii si ispira alle abitazioni tipiche della Polinesia. Per garantire una maggiore protezione dalle intemperie, la struttura della casa costruita con telai in legno è staccata dal terreno e gli spazi abitativi sono posti al piano superiore. Una porzione delle falde del tetto può essere aperta per favorire l’opportuna ventilazione e per proteggere gli ambienti dal sole tutti i fronti sono dotati di persiane in legno. Grazie ai grandi serramenti vetrati completamente apribili, gli ambienti al piano terreno sono la prosecuzione del giardino che fronteggia il mare. Un lungo specchio d’acqua si integra con l’architettura passando sotto l’edificio sopraelevato. La casa alle Hawaii è stata progettata dallo studio Olson Kundig Architects e gli interni sono di RP Miller.
La casa oggetto di questa ristrutturazione è immersa nel verde della campagna nei pressi di una città non lontana da New York. L’abitazione ospita una famiglia di quattro persone in una superficie interna di 120 mq., uno spazio di dimensioni più contenute rispetto alla metratura media delle abitazioni delle famiglie americane. Nel corso della ristrutturazione, curata dallo studio di architettura e interior design di Manhattan Janson Goldstein, sono state eliminate le partizioni interne al fine di ottenere uno spazio aperto e luminoso. La metratura contenuta e la configurazione open space dell’ambiente hanno portato la famiglia a modificare il suo stile di vita e ad adottare delle regole di maggiore sobrietà: l’eliminazione di tanti oggetti superflui e l’impegno a mantenere in ordine gli spazi e gli oggetti nel rispetto delle esigenze di tutti i membri della famiglia si sono rivelati un’esperienza positiva sia per gli adulti che per i bambini. Nello spazio interno tutto bianco e a doppia altezza si apprezza la particolarità della struttura che sorregge il tetto caratterizzata dalla scansione ritmica delle travi in legno e da un’ampia fessura vetrata fra le falde. La luce dall’alto aumenta ulteriormente la luminosità dell’ambiente dotato di ampi fronti finestrati. Il design degli interni e l’arredamento semplice fatto di pochi pezzi ricordano il minimalismo delle case rurali del Giappone, Paese in cui il proprietario è nato. Al piano terra la zona cucina è estremamente essenziale mentre la cabina armadio e lo spazio gioco dei bambini sono contenute in una struttura metallica. La leggera velatura che delimita i fronti della struttura crea un effetto di trasparenze che delimita lo spazio senza compromettere la continuità dell’ambiente. Una ripida scala porta al soppalco che ospita la zona notte.