Villa E è solo uno dei tantissimi progetti realizzati da Studio Ko, uno studio di architettura francese che oltre a Parigi ha sedi anche a Marrakech e a Londra. La villa è posta in un luogo isolato sulle alture della catena montuosa dell’Atlante in Marocco. Gli architetti Karl Fournier e Olivier Marty hanno concepito il progetto architettonico ispirandosi al carattere tipico degli edifici fortificati locali, reinterpretandolo però con uno stile contemporaneo, astratto e minimalista. Le compatte murature in pietra rossiccia che compongono i volumi geometrici dell’edificio sono interrotte da grandi aperture vetrate che garantiscono magnifici scorci sul panorama circostante. Per ottenere un risultato autentico gli architetti si sono avvalsi delle capacità degli artigiani locali e per la costruzione sono stati utilizzati materiali locali dai toni caldi e naturali che si armonizzano perfettamente con il sapore e i colori del territorio. All’interno tutti gli spazi sono arredati in modo sobrio ma molto sofisticato ricreando negli ambienti tanti angoli ricchi di suggestiva atmosfera che evocano un grande senso di pace, silenzio e tranquillità. Lo Studio Ko ha realizzato moltissimi progetti nell’ambito residenziale e pubblico per clienti privati e importanti aziende anche del settore del lusso. Ogni progetto è concepito nel pieno rispetto della storia e della cultura del luogo dove è inserito, valorizzando ove possibile il carattere e i gli elementi preesistenti ma realizzando però sempre qualcosa di unico.
In località Bargino, proprio nel bel mezzo dei vigneti nel cuore delle colline toscane del Chianti, si mimetizzano le cantine Antinori. L’edificio, realizzato dallo studio Archea Associati con l’ingegnerizzazione di Hydea, è un’opera di architettura contemporanea a basso impatto ambientale e ad alto risparmio energetico che dialoga armoniosamente con il territorio circostante. Per rendere invisibile la struttura sono stati utilizzati materiali come il cotto, il legno e il corten che hanno colori marroni rossastri simili alla terra. Inoltre il vigneto coltivato sopra l’edificio ne lambisce la struttura come una seconda pelle. Sulla campagna emerge soltanto la terrazza e la luce penetra all’interno attraverso due tagli orizzontali. Nella zona più bassa dell’edificio, in una sequenza di corti interne illuminate da fori circolari, trovano spazio gli uffici e le aree espositive mentre al livello superiore ci sono le aree dedicate all’imbottigliamento e ai magazzini. Oltre ovviamente alle zone produttive e alle sale di degustazione, l’architettura è anche dotata di un ristorante, un auditorium, un museo e una biblioteca. Nel cuore protetto dell’edificio, in un suggestivo spazio con volte in terracotta, ci sono le cantine coibentate e raffrescate con l’energia naturalmente prodotta dalla terra.
Visitare le Cantine Antinori è un’esperienza che coinvolge tutti i 5 sensi. Nel sito web di Antinori si possono scegliere due differenti percorsi lungo i quali si scopre non solo l’architettura ma anche tutto l’affascinante processo produttivo dei vini.
Siamo negli Stati Uniti sulla Olympic Peninsula nella regione Western Washington, un’area di grande bellezza naturalistica costellata di laghi, cascate, fiumi, montagne, spiagge e foresta pluviale. Qui lo studio di architettura Olson Kundig Architects ha costruito una casa di vacanza su palafitte interamente rivestita di acciaio grezzo per un cliente appassionato di pesca. L’edificio è staccato da terra per non subire danni in caso di piena del vicino fiume ed è costruito in modo da richiedere pochissima manutenzione. La casa si articola su due livelli allestiti in modo molto essenziale: al piano inferiore c’è la zona giorno con cucina mentre la zona notte si trova su un soppalco costruito con avanzi di legname e materiali di recupero. Il terrazzo in acciaio che si estende dal livello inferiore offre una vista direttamente sul fiume. Per ridurre al minimo le opere di costruzione in loco e l’impatto sul territorio, quasi tutti gli elementi che compongono la struttura sono prefabbricati. Un ampio tetto a sbalzo protegge dai raggi del sole e dai forti temporali che arrivano dalla costa e dei grandissimi pannelli scorrevoli ancorati alle travi del tetto chiudono come una corazza impenetrabile l’edificio quando non è abitato.
Sognate una casa a picco sul mare con vista mozzafiato per rilassarvi ascoltando il frangersi delle onde sugli scogli? Bene… eccovi serviti! La Cliff House dello studio Modscape soddisfa questo sogno all’ennesima potenza. Lo studio australiano ha infatti disegnato il concept di un’abitazione letteralmente appesa a strapiombo su una scogliera che, più che a una casa, assomiglia alla prua di una nave che solca le onde. Invece che essere un elemento che si aggiunge al paesaggio, questa casa da brividi ancorata alla roccia con perni di acciaio è pensata come un naturale prolungamento della scogliera che unisce la terra all’oceano. Il concept mette in risalto le potenzialità offerte da tecnologie costruttive innovative basate sul design modulare e sull’impiego di moduli prefabbricati, materia nella quale lo studio Modscape è specializzato. La Cliff House è costituita da cinque moduli prefabbricati sovrapposti; un ascensore interno mette in connessione l’entrata posta sulla sommità della scogliera ai piani sottostanti dove trovano spazio gli ambienti della casa, tutti arredati in modo minimalista per far sì che l’impareggiabile bellezza della location sia la protagonista assoluta del design. Il team dello studio Modscape formato da architetti, ingegneri ed esperti in tecnologie per lo sviluppo sostenibile, progetta edifici utilizzando delle cellule prefabbricate la cui struttura è formata da un telaio in acciaio saldato e da pannelli coibentati. Combinando i moduli si possono creare infinite configurazioni architettoniche in grado di adattarsi alle caratteristiche del luogo e di rispondere in modo molto flessibile alle diverse esigenze estetiche, di spazio e di distribuzione interna. Ma non solo: la casa, interamente costruita in fabbrica, viene montata sul posto in sole 12 settimane.
Situata nei pressi del piccolo villaggio di Tunquen, in cima ad una scogliera sulla costa cilena, lo studio di architettura Nicolas Lipthay Allen / L2C ha progettato una residenza con pianta allungata per far sì che ogni stanza si affacci sulla terrazza panoramica con vista sull’Oceano Pacifico. Sul retro della casa un secondo volume a 90° rispetto al corpo principale contiene la camera degli ospiti e crea due cortili riparati dai forti venti. All’interno lo spazio centrale che dà sulla terrazza da un lato e su uno dei cortili dall’altro ospita in continuità il living, la zona pranzo e la cucina. Ai lati dello spazio centrale ci sono la camera da letto principale con bagno e cabina armadio riservati e le stanze dei bambini con accesso al secondo cortile.
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