Sicuramente conoscete Pleats Please, la collezione di abiti del maestro giapponese Issey Miyake realizzati con tessuti in poliestere di altissima qualità caratterizzati dalla plissettatura verticale. Una collezione che da anni ormai ha grande successo, non solo per l’eleganza e la particolarità del tessuto, delle stampe e dei colori ma anche per la sua grande praticità. Gli abiti della collezione sono infatti leggeri e confortevoli, si lavano in lavatrice, non si stropicciano e non richiedono stiratura.
Lo scorso anno, in occasione del 20° anniversario del brand Pleats Please, era stata realizzata “Flowers”, una serie di immagini che evidenziavano il grandissimo potenziale del particolare tessuto plissettato insieme all’interesse della marca per l’ambiente. Questi visual avevano vinto il primo premio della categoria Design del 92′ New York Art Directors Club Award. Quest’anno la nuova serie di visual è intitolata “Animals” ed è creata con la direzione creativa del graphic designer Taku Satoh.
Fino al 22 settembre 2013 al Museum Christian Dior di Granville è in corso “Impressions Dior”, una bellissima mostra che mette in luce le analogie fra l’alta moda di Christian Dior e il movimento artistico dell’Impressionismo. Per Christian Dior, che trascorse la sua infanzia immerso nel rigoglioso paesaggio di Granville, la natura fu un elemento di ispirazione fondamentale. Il suo New Look e l’idea della “donna fiore” fu tradotta in abito con ampie gonne a corolla o avvitate come il gambo dei fiori. Nella mostra le forme e i colori degli abiti Dior sono affiancati ai dipinti di Monet, Renoir, Seurat e Bracquemond che hanno da sempre ispirato i couturier della Maison. Se non potrete visitare la mostra potrete ripercorrerla sfogliando il suo catalogo ufficiale edito da Rizzoli.
Gli abiti di Daniela Vecchi non seguono le mode ma sono di un’eleganza senza tempo e proprio per questo sono particolarissimi. Questa stilista ha una grande capacità di accostare tessuti, colori, fantasie e grafiche e di fondere forme e stili che vengono da Oriente e Occidente. La realizzazione degli abiti e degli accessori come borse, sciarpe, cappelli e gioielli unici è tutta artigianale. I negozi di Daniela Vecchi sono a Santa Margherita Ligure, Milano e Como.
Il mio preferito è “Luna”. E voi quale scegliete? Anche se l’idea degli abiti trasformabili non è più così inedita, secondo me quelli di Lemuria sono particolarmente riusciti grazie ai progetti molto accurati e ai materiali utilizzati. Ogni modello si adatta davvero ad ogni occasione perché è studiato per essere trasformato in tante forme/modelli in grado di assecondare la creatività e l’umore di chi li indossa. Questa marca molto particolare è stata creata nel 2006 dalla designer Susanna Gioia ed è prodotta interamente in Italia.
Ho scoperto questa firma l’ultima volta che sono stata a Madrid ed è stata una vera folgorazione. La collezione della passata estate era bellissima, dal primo all’ultimo pezzo: materiali di elevata qualità, eleganza del disegno e lavorazioni artigianali per realizzare abiti curatissimi estremamente femminili con un’immagine sofisticata un po’ retro. Bellissime le t-shirt in organza di seta: leggerissime tanto da stare in un pugno sono disponibili in una miriade di colori uno più bello dell’altro. La stilista si chiama Rosa Esteva e ha studiato belle arti e fashion design. Nel 2001 ha creato il marchio Cortana e dopo il suo primo negozio a Palma de Mallorca ne ha aperti altri a Barcellona e Madrid. Rosa Esteva ha anche disegnato abiti teatrali per la danza, il teatro e l’opera.